Oggi i ministri dell’agricoltura del Consiglio europeo si sono incontrati a Bruxelles per discutere la futura politica agricola comune (PAC) dopo il 2020. Secondo FACE, la PAC è un meccanismo di supporto cruciale per l’agricoltura e le aree rurali in Europa. Tuttavia, l’attuale PAC ha un impatto negativo significativo sull’ambiente, sulla biodiversità e sullo stato di molte specie cacciabili e non cacciabili nei paesaggi agricoli. Face sostiene la richiesta della Commissione europea di una ambizione ambientale superiore, per questo i ministri dell’Agricoltura nel Consiglio Europeo devono essere realistici sulla necessità di apportare importanti miglioramenti all’ambiente e agli aspetti climatici della prossima PAC.
In questo contesto, FACE supporta le maggiori prestazioni ambientali e una migliore destinazione dei pagamenti diretti per sostenere la biodiversità: Biodiversità a livello di campo: al fine di migliorare la biodiversità a livello di campo, deve esserci una percentuale minima per le aree non produttive in tutti i terreni agricoli dell’UE. FACE chiede una quota minima del 7% delle aree agricole dedicate a caratteristiche non produttive destinate a proteggere la biodiversità laddove non è possibile utilizzare prodotti fitosanitari. Ciò ridurrà la dipendenza dai pesticidi e aumenterà l’impollinazione contribuendo così a costruire una biodiversità funzionale resiliente sui terreni agricoli.
Le prove evidenziano la necessità del 10% di “natura” nelle aziende agricole e di connessione con il paesaggio per sostenere la biodiversità dei terreni agricoli. Stanziamenti: gli Stati membri dovranno includere nei loro piani strategici della PAC gli impegni agroambientali-climatici. Per quanto riguarda i fondi, è necessario prevedere uno specifico stanziamento per la biodiversità, ma solo le misure che contribuiscono chiaramente al clima e all’ambiente dovrebbero essere considerate vincolate nella PAC. Semplificazione: FACE sostiene l’impegno per una semplificazione ed è favorevole alle norme dell’UE che non incoraggeranno gli agricoltori a rimuovere importanti habitat (come arbusti sparsi e piccoli pascoli boscosi) che sono vantaggiosi per l’agricoltura (ad esempio riparo, stabilità del suolo, foraggio) e per la biodiversità. Ad esempio, la definizione di pascolo / prateria permanente deve essere chiara al fine di garantire che determinate caratteristiche / elementi naturali non produttivi possano beneficiare di pagamenti diretti.
Questo perché prati / pascoli permanenti con arbusti e / o alberi sono di straordinaria importanza per le piccole specie di selvaggina (e la conservazione della biodiversità in generale) in varie regioni d’Europa. Inoltre, gli agricoltori che mantengono terreni agricoli ad alto valore naturale devono essere sostenuti da misure mirate. Una PAC (post 2020) con un forte sostegno alla biodiversità rimane lo strumento più potente per ottenere risultati per gli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite, l’imminente Green Deal e la strategia dell’UE per la biodiversità post 2020. Dal punto di vista FACE, è necessario essere il più ambiziosi possibile per garantire il successo delle piccole popolazioni di selvaggina nei terreni agricoli europei. In questo contesto, gli agricoltori europei devono essere adeguatamente supportati per la produzione di alimenti di qualità, nonché di altri beni e servizi richiesti dalla società.