I presidenti delle sezioni regionali della Campania di AnuuMigratoristi, Arci Caccia, Enalcaccia, Ente Produttori Selvaggina, Italcaccia, Federcaccia e Libera Caccia hanno scritto alla Regione in merito a una recente ordinanza sulla mobilità. Ecco cosa si legge nella missiva: “I sottoscritti Presidenti Regionali delle sottonotate Associazioni Venatorie, riconosciute a norma dell’art. 34 L. 157/992, pur condividendo, appieno, le finalità ultime dell’ordinanza emarginata, ritengono che, con ogni probabilità, possa esserne mitigato il contenuto per quanto concerne lo stringente divieto imposto, con decorrenza 23.10.2020, alla possibilità di mobilità in ambito interprovinciale anche a categorie di cittadini che, in ragione della peculiarità delle attività svolte, giammai potrebbero contribuire alla diffusione del virus COVID 19.
Il riferimento, chiaramente, va a tutte quelle attività ludiche / ricreative, quali, per esempio, la caccia, la pesca, la raccolta funghi etc. che, svolgendosi all’aperto, in ambienti naturali ed in forma individuale, difficilmente, potrebbero contribuire a determinare situazioni di assembramento, ritenute fonte primaria di diffusione del contagio. Innegabilmente, le stringenti previsioni contenute nell’ordinanza emarginata, laddove si è inteso vietare lo spostamento interprovinciale, tenuto conto che, sovente, la residenza venatoria non coincide con quella anagrafica, privano numerosissimi cacciatori, in gran parte residenti nella provincia di Napoli, della possibilità di esercitare attività venatoria, pur avendo, regolarmente, proceduto al pagamento degli oneri di legge in ragione di € 173,16, per la tassa di concessione governativa, € 66,62, per la tassa regionale, € 31,00, per l’iscrizione a ciascun ATC, senza tenere conto di quanto, eventualmente, versato per acquisire la possibilità di accedere ad AATTCC extraregionali, nonché, obbligatoriamente, per la stipula della polizza assicurativa.
Ancora, una “denegata ed eventuale” interpretazione restrittiva dell’ordinanza de qua priverebbe i titolari di AATTCC diversi da quelli campani di raggiungere le Regioni limitrofe laddove, per tale eventualità, si rendesse necessario attraversare province non coincidenti con quelle di residenza. E’ innegabile che la sospensione o l’impossibilità di fatto di poter esercitare il prelievo venatorio ad alcune specie particolarmente invasive andrebbe ad amplificare le ben note e conclamate problematiche ricollegabile alla loro diffusione sul territorio in tema di danni alle colture, causazione di incidenti stradali, etc.
Avuto riguardo alle modalità con cui si svolge l’attività venatoria, all’aperto in forma individuale e lontano dai luoghi abitualmente frequentati da persone, tenuto, altresì, conto che, nel caso della caccia, il distanziamento è imposto ex lege, nonché dal comune buon senso, si chiede di valutare la possibilità di integrare l’ordinanza emarginata consentendo ai cacciatori campani di poter raggiungere gli AATTCC, sia regionali che extraregionali, di iscrizione per la stagione venatoria 2020/21. I sottoscritti Presidenti delle Associazioni Venatorie, grati per l’attenzione che le SS.LL. vorranno porre alla presente istanza, sollecitano l’adozione di ogni necessario, indifferibile ed urgente provvedimento che possa consentire ai numerosissimi cittadini cacciatori campani di esercitare l’attività venatoria in maniera responsabile, oltre che rispettosa dell’ordinanza emarginata, ma, giammai, svincolata dai canoni di ragionevolezza.