Le sedi regionali della Campania dell’ANUUMigratoristi, Arci Caccia, Enalcaccia, Ente Produttori Selvaggina, Federcaccia, Italcaccia e Libera Caccia hanno scritto un comunicato congiunto dopo l’audizione dello scorso 28 novembre. Quest’ultima ha avuto come tema la possibile sospensione della caccia in territorio campano a causa di incendi e siccità. Le associazioni ritengono che una modifica del calendario venatorio 2017-2018 sia attualmene illogica e irrazionale.
I rappresentanti che hanno preso parte all’audizione si sono scagliati soprattutto contro la caccia al moriglione e alla beccaccia, prelevabili rispettivamente fino al 20 e al 31 gennaio 2018 in questa regione. Il documento presentato per giustificare la sospensione è del professor Maurizio Frassinet, ma non è in linea con i dati relativi alle due specie, tanto che persino l’ISPRA ritiene giusto il periodo in cui cacciare il moriglione fino al 20 gennaio, come anche per la beccaccia (specie giudicata di minima preoccupazione in tutti i paesi europei).
Le associazioni venatorie campane ritengono, poi, che il documento di Frassinet sia eccessivamente allarmista, senza rispondere allo status reale delle due popolazioni. Per tutti questi motivi è stato chiesto di mantenere il calendario venatorio regionale relativo alla stagione 2017-2018, tra cui i periodi che riguardano i moriglioni e le beccacce, in quanto non esistono motivazioni tecniche, giuridiche e scientifiche.