I cacciatori non hanno affatto gradito il piano che è stato ideato e approntato dal Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni per risolvere il problema dei cinghiali. Gli ungulati stanno provocando danni sempre più gravi e lo studio dello stesso ente parco, il quale si sta avvalendo di alcuni esperti del settore, è quasi ultimato. Sono più di 200 i selecontrollori formati in questo caso, pronti per gli abbattimenti, nonostante lo scetticismo dello stesso mondo venatorio.
Tra l’altro, proprio un anno fa i cacciatori hanno iniziato il percorso che sta per portare alla costituzione dell’associazione del Cilento e Diano. Il portavoce Angelo Morinelli ha ribadito come le soluzioni attuali non porteranno a nulla, anzi si tratta soltanto di perdite di tempo. I cacciatori di questa zona della Campania si sono appena riuniti e hanno fatto il punto della situazione, confrontandosi sulle varie problematiche, cinghiali in primis.
La nuova associazione è stata pensata per difendere gli interessi dei cacciatori locali, visto che da tempo viene denunciata una scarsa attenzione nei loro confronti. Un’altra accusa è quella secondo cui al territorio cilentano sarebbero preferite altre realtà. Secondo il piano del Parco, oltre agli abbattimenti selettivi ci dovrebbero essere le verifiche sanitarie alla carne dei selvatici prima dell’immissione sul mercato.