I cacciatori della provincia di Bergamo si stanno lamentando per diversi problemi che non sembrano avere una soluzione immediata. In particolare, uno dei motivi della protesta è rappresentato dalla scarsa diffusione dei manuali che contengono le regole da rispettare per evitare le multe, per non parlare della burocrazia e dei costi complessivi da sostenere. La richiesta di questi cacciatori è che il manuale a cui si sta facendo riferimento venga spedito a casa, in modo da approfondire ogni comportamento da tenere durante l’attività venatoria.
Ad esempio, non è chiaro se il sequestro del fucile dopo una infrazione sia competenza di una guardia volontaria o della polizia giudiziaria. Ci sono perplessità anche in merito al sequestro della selvaggina. In effetti, l’esame della licenza di caccia è stato superato, ma allo stesso tempo le leggi regionali hanno subito delle modifiche. Alcune località, poi, sono confinanti tra loro pur appartenendo a tre province diverse, segno che occorre guardare ad altrettante normative.
Gli altri problemi sono rappresentati dalla liberazione dei fagiani pronta caccia, per non parlare dell’abbattimento dei piccioni e delle nutrie, un prelievo che compete soltanto a pochi cacciatori autorizzati. In poche parole, le domande sono davvero tante e non hanno ancora ricevuto una risposta adeguata.