In particolare, è stato sottolineato come l’eccellenza di questa caccia non debba essere rovinata per agevolare il nomadismo venatorio. Inoltre, è stato chiarito come “le politiche che funzionano non si toccano”. Il “modello Belluno” può essere preso a esempio da altre realtà del nostro paese, intanto però la situazione non è cambiata di una virgola negli ultimi mesi.
Lo scorso mese di novembre, infatti, gli addetti della Provincia di Belluno lanciarono l’allarme dopo aver letto del passaggio di deleghe imposto dal Collegato alla Finanziaria. Il trasferimento della caccia è stato definito immediatamente incomprensibile, anche perchè è la stessa legge del Veneto a prevede che l’attività venatoria alpina sia gestita in maniera diretta dalle province.