Il mondo venatorio bellunese si è riunito nella Sala Affreschi di Palazzo Piloni per fare il punto sul modello della città veneta per quel che riguarda la gestione della caccia. I cacciatori locali, infatti, hanno ribadito il loro no alle ingerenze esterne, nello specifico il trasferimento delle funzioni sull’attività venatoria e quella ittica dalla Provincia alla Regione Veneto. I deputati Roger De Menech e Pier Luigi Svaluto Ferro hanno organizzato il convegno per capire quale futuro attende la caccia bellunese.
In particolare, è stato sottolineato come l’eccellenza di questa caccia non debba essere rovinata per agevolare il nomadismo venatorio. Inoltre, è stato chiarito come “le politiche che funzionano non si toccano”. Il “modello Belluno” può essere preso a esempio da altre realtà del nostro paese, intanto però la situazione non è cambiata di una virgola negli ultimi mesi.
Lo scorso mese di novembre, infatti, gli addetti della Provincia di Belluno lanciarono l’allarme dopo aver letto del passaggio di deleghe imposto dal Collegato alla Finanziaria. Il trasferimento della caccia è stato definito immediatamente incomprensibile, anche perchè è la stessa legge del Veneto a prevede che l’attività venatoria alpina sia gestita in maniera diretta dalle province.