L’assessore provinciale Arnold Schuler ha sottolineato soprattutto l’importanza della formazione e dell’atteggiamento nei confronti della selvaggina. I 6mila cacciatori altoatesini, inoltre, rappresentano una eccezione a livello nazionale, visto che in molte regioni si sta registrando un calo generalizzato. Una delle materie che i diplomati hanno affrontato è l’etica venatoria, segno che la caccia in questa zona viene vissuta a tutto tondo.
Nel complesso, la prova teorica è stata superata dal 71% dei candidati: gli argomenti toccati sono stati la fauna selvatica locale, l’ecologia, la legislazione venatoria e le armi da caccia. Alla prova di tiro, poi, erano presenti 196 candidati e il 70% di loro è riuscito a superarla. Come rimarcato da Luigi Spagnolli, direttore dell’Ufficio Caccia e Pesca della Provincia di Bolzano, bisogna far accettare l’attività venatoria fra la popolazione, visto che il rapporto tra cittadini e cacciatori è ancora squilibrato.