Cinquanta edizioni sono un traguardo ragguardevole, se poi si aggiunge un bilancio positivo è ancora meglio. La Sagra del Cinghiale di Suvereto, in provincia di Livorno, si è conclusa da appena tre giorni e i numeri sono a dir poco entusiasmanti. I quindici giorni di eventi hanno allietato questa zona della Toscana: i partecipanti sono stati davvero numerosi, senza dimenticare gli oltre 500 chili di carne di cinghiale cucinati e serviti, in grado di soddisfare anche i palati più esigenti.
Oltre all’aspetto gastronomico, questa manifestazione è stata fondamentale per incentivare turismo, sport, musica e artigianato del posto. Andrea Morelli, numero uno dell’Ente Valorizzazione di Suvereto (l’associazione che organizza la rassegna insieme al Comune), ha ricordato il sacrificio e il sudore dei volontari, il tutto ripagato da un numero crescente di turisti presenti in questo borgo toscano.
Dopo cinquanta edizione cosa si può chidere di più? Gli organizzatori della sagra sono ogni anno più ambiziosi e la fase che è appena cominciata si preannuncia innovativa e stimolante, nella speranza che i giovani si avvicinino in modo convinto all’evento. Il simbolo della manifestazione è la Grande Cappa: la griglia ha cotto bistecche, rostinciana e polenta arrosto, oltre a cucina a base di cinghiale, olio e vino.