Erano presenti diverse autorità, oltre al responsabile del Servizio Caccia e Pesca e ai rappresentanti dei vari comprensori alpini del Veronese. Di cosa si tratta esattamente? Come si intuisce facilmente, l’applicazione ha a che fare con la caccia di selezione agli ungulati. Questo prelievo è autorizzato soltanto per i capi in sovrannumero e dunque l’attività deve rispettare regole molto severe e rigorose. Ogni singola uscita deve essere comunicata per iscritto alla Polizia Provinciale, senza dimenticare il rientro e l’abbattimento di ogni capo.
L’app sarà accessibile dagli smartphone dei poliziotti provinciali e dei cacciatori che prendono parte alla battuta. In questo modo la procedura potrà essere ultimata in modo telematico, evitando ai cacciatori compilazioni e spedizioni inutili. Allo stesso tempo gli agenti potranno monitorare in tempo reale le varie attività. La sperimentazione del software partirà il prossimo mese di agosto, di conseguenza c’è una certa curiosità nello scoprire come andrà il test.