Nella lettera congiunta si può leggere come sia stata violata la tutela degli ecosistemi e della fauna selvatica. Le associazioni hanno parlato espressamente di “caso venatorio Italia”, puntando il dito soprattutto contro Veneto, Lombardia, Puglia e Liguria. Queste ultime avrebbero approvato norme che violano la Costituzione. Gli animalisti non hanno gradito la nuova mobilità venatoria introdotta dal Veneto e neanche le regole lombarde per l’annotazione dei capi abbattuti sul tesserino venatorio.
Le colpe della Puglia, invece, sarebbero quelle di aver definito impropriamente l’esercizio venatorio, mentre la Liguria ha consentito la commercializzazione in sagre e fiere di animali abbattuti durante l’attività venatoria. Al Governo è stato chiesto espressamente di impugnare queste quattro leggi, ragione per cui dovrebbero essere attuati correttivi seri e urgenti.