Per l’associazione la giornata sarà emblematica per quel che riguarda la contraddizione tra amore per gli animali e la natura di San Francesco e i preti che utilizzano il fucile. Il presidente dell’AIDAA ha più volte stigmatizzato il comportamento di chi pratica l’attività venatoria dopo aver celebrato la messa. Gli animali abbattuti vengono giudicati creature di Dio, dunque i preti cacciatori dovrebbero riflettere e abbandonare caccia e armi.
Sono circa 40 i religiosi che hanno la licenza di porto di fucile, dunque ancora in attività. Infine, Croce è arrivato a criticare persino il Papa. Secondo il presidente dell’associazione, infatti, Francesco dovrebbe imparare dal Santo da cui ha preso il nome, nonostante “Da uno che sognava di fare il macellaio e mangia carne molto spesso non ci aspettiamo molta coerenza con i principi del Cantico delle Creature“.