La Città della Scienza di Napoli ha ospitato poco prima di Pasqua l’esibizione “Il volo dei rapaci”, evento organizzato da due gruppi, vale a dire “Le ali nel vento” e “I falconieri dell’Irno”. L’obiettivo era quello di dimostrare di cosa sono capaci questi animali, quindi i contenuti erano altamente educativi, ma gli animalisti hanno criticato pesantemente la manifestazione. In particolare, è stato posto l’accento sulla presunta “mercificazione” dei volatili e le critiche non hanno risparmiato gli intenti ricreativi.
Secondo l’Arci Caccia Nazionale, queste affermazioni rasentano la completa ignoranza della materia e il furore ideologico tipico degli estremisti. Le proteste sono giunte da Ardea, LIPU, WWF Italia, Legambiente, ENPA e SOS Natura. A loro dire, la tutela dei rapaci dovrebbe riguardare ogni ente o istituzione, anche perchè le specie in questione sono classificate come “particolarmente protette”.
La falconeria è stata accusata di veicolare messaggi sbagliati di educazione ambientale: per le associazioni animaliste, inoltre, è sbagliato che “sia proprio chi possiede un falco incappucciato e legato sul suo braccio a comunicare alle future generazioni nozioni sul rispetto degli animali“. L’accostamento tra educazione ambientale e falconeria, infine, è stato bollato senza mezzi termini come “assurdo”.