Mentre gelo e coronavirus stringono in una morsa l’agricoltura ravennate, già falcidiata dalla cimice asiatica, la fauna selvatica, sfruttando anche l’allentata pressione dell’uomo, tenta di depredare il poco che si è salvato“. A lanciare l’allarme è la sezione ravennate della Coldiretti. “Risulta dunque fondamentale, mai come in questo momento – afferma il Presidente di Coldiretti Ravenna, Nicola Dalmonte – la positiva attività svolta dai coadiutori nella gestione della fauna dannosa alle coltivazioni, in primis corvi e nutrie.
Il loro contributo prosegue è importantissimo proprio per difendere ciò che resta in campo dopo le ripetute gelate di questo periodo”. Ecco perché, secondo Coldiretti, “è necessario prevedere sufficienti risorse umane e finanziarie a sostegno della loro attività, anche pensando di potenziarne il raggio d’azione.
Per questo – è l’appello del direttore Coldiretti Ravenna, Assuero Zampini – è opportuno che le istituzioni comprendano il valore strategico dell’azione di contrasto alla diffusione incontrollata di corvidi e nutrie messa in atto dai coadiutori, indispensabile ai fini del raggiungimento del riequilibrio della densità animale nel territorio”.