Un momento di riflessione
Era il 22 aprile 1970 quando migliaia di persone scesero in piazza per manifestare la loro disapprovazione e inquietudine per il crescente inquinamento industriale e la mancanza di qualsiasi forma di regolamentazione che tutelasse ambiente e risorse dal disinteresse e dall’eccessivo sfruttamento, mettendo a rischio la salute dei cittadini, degli habitat e di tutto il pianeta. Nasce così la Giornata della Terra, celebrata oggi in tutto il mondo a ricordo di quella data. Siamo all’edizione numero 55 e nel tempo questo giorno di coinvolgimento globale si è trasformato da occasione di protesta a momento di riflessione e sensibilizzazione sui temi ambientali, andando ben oltre l’originaria espressione di malcontento per l’inquinamento di suolo, aria e acque, per accendere l’attenzione di Governi, industrie, mondo accademico e società, su questioni come i cambiamenti climatici, il dissesto idrogeologico, la cementificazione, la perdita di suolo, l’uso non sostenibile delle risorse naturali, la transizione energetica.
I cacciatori sono da sempre attenti ai temi ambientali
Proprio quest’ultima è il tema scelto per il 2025: “Il Nostro Potere, Il Nostro Pianeta” (“Our Power, Our Planet”). Questa edizione vuole focalizzare l’attenzione sulla necessità di un impegno di tutti verso le fonti energetiche cosiddette pulite e rinnovabili, che abbiano sempre minor impatto sul pianeta e i suoi abitanti. Anche nioi, come cittadini cacciatori, ci sentiamo investiti da questa responsabilità. Noi per primi, lo abbiamo più volte ricordato, frequentando quasi quotidianamente boschi e ambienti naturali abbiamo la percezione precisa, reale e concreta, dei cambiamenti e dei rischi che la natura corre. Contrariamente all’immagine che alcuni ne vogliono dare, i cacciatori sono da sempre attenti ai temi ambientali, alla salvaguardia della biodiversità e alla tutela di territori e specie selvatiche. In modo consapevole, vivo e vissuto, non limitandosi a sfogliare riviste specializzate o a parlare genericamente di “ambiente”. La caccia, quale uso sostenibile di una risorsa naturale, è riconosciuta in tutto il mondo come strumento di gestione e conservazione ambientale e della fauna.
Fonti di produzione di energia
Per questo motivo per noi ogni giorno è la Giornata della Terra. Non possiamo quindi che unirci a quanti chiedono a Governi e Istituzioni un maggior impegno verso fonti di produzione di energia che consentano di far convivere necessità di sviluppo e benessere con il rispetto dell’ambiente e un suo stato di salute sempre migliore. Nello stesso tempo, crediamo corretto e necessario invitare a una riflessione sul rovescio della medaglia della transizione energetica e della decarbonizzazione, che nel desiderio legittimo di inseguire il “meglio” potrebbe perdere di vista il “bene”, andando paradossalmente a peggiorare proprio quell’ambiente che si prefigge giustamente di tutelare. Il rischio concreto, in qualche caso già concretizzatosi come chiunque può notare anche semplicemente percorrendo le strade che attraversano il nostro Paese, è che si sacrifichino sull’altare delle rinnovabili – in particolare fotovoltaico, eolico e biomasse – beni preziosi come suolo e paesaggio, andando a colpire proprio la biodiversità nel suo complesso sottraendo spazi e naturalità.
Una scarsa attenzione all’impatto
Queste evidenze si inseriscono nel problema più generale del consumo di suolo, direttamente connesso alla salvaguardia della Terra, minacciata non solo dalla carbonizzazione ma, in particolare in Italia, anche da una scarsa attenzione all’impatto delle infrastrutture sui territori. Federcaccia auspica una legge che valorizzi gli ambienti naturali e agricoli nel loro complesso, riducendo quindi il consumo dei suoli e la cementificazione del nostro Paese, a vantaggio della conservazione della biodiversità. “Da parte nostra non sussiste alcuna preclusione ideologica o contrasto nei confronti delle energie rinnovabili – ha dichiarato il Presidente nazionale di Federcaccia Massimo Buconi – Noi, come cittadini e come cacciatori, utilizzatori attenti e consapevoli di una risorsa preziosa come la fauna e l’ambiente dove vive, non possiamo che perseguire il fine di un ambiente più sano e più ospitale per tutte le forme di vita, uomo compreso. Ma i nostri territori, il nostro paesaggio, sono particolarmente delicati e meritano il massimo dell’attenzione ed è necessario trovare una sintesi fra le diverse esigenze tenendo conto anche di questo aspetto, valutando con attenzione il rapporto costi/benefici. Quindi, bene proseguire sulla strada della decarbonizzazione e della ricerca di alternative energetiche a quelle fossili, ma per raggiungere questo obbiettivo stiamo ben attenti che l’eccessivo zelo non vada a danneggiare proprio l’ambiente e i suoi complessi equilibri e tutta la fauna, cacciabile o meno che sia” ha concluso il Presidente Buconi (Ufficio Stampa Federazione Italiana della Caccia).