Si festeggia oggi in tutto il mondo la Giornata della Terra. La ricorrenza cade purtroppo in piena crisi globale da COVID-19, con miliardi di persone coinvolte nella chiusura di scuole, attività commerciali, isolamento e misure di distanziamento sociale. Questo ha impedito anche la realizzazione dell’Operazione Paladini del Territorio, che avrebbe dovuto svolgersi in questa occasione: un insieme di azioni di recupero e salvaguardia in zone colpite dell’inquinamento promosso da Fondazione UNA, protagonisti i cacciatori insieme alle popolazioni locali e che aveva visto una massiccia adesione delle sezioni Federcaccia.
L’appuntamento è solo rimandato a altra data e appena ce ne sarà la possibilità daremo concreta applicazione al desiderio del mondo venatorio di contribuire attivamente alla preservazione e cura delle aree verdi e, in generale, dell’ambiente. Protagonisti saranno i territori italiani di Sicilia, Sardegna, Calabria, Puglia, Lazio, Abruzzo, Umbria, Marche, Toscana, Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia e Valle d’Aosta… dove i “paladini”, per lo più cacciatori delle singole aree, interverranno insieme ai cittadini volenterosi per mettere a punto una organica opera di pulitura. Questo è solo un piccolo esempio di come Federcaccia e i cacciatori siano – non da oggi – sensibili a temi attuali e importanti come la tutela dell’ambiente, la salvaguardia della biodiversità, gli effetti del clima su territori e specie selvatiche.
Una attenzione fatta di azioni concrete, che vanno dalla gestione e recupero degli ambienti – dalle zone umide ai prati montani – agli interventi in disastri ecologici, come quello recente che ha colpito la Valle della Canna, in provincia di Ravenna, causando la scomparsa di migliaia di anatidi, per di più in una area protetta e inibita alla caccia, ma che ha visto praticamente solo i cacciatori intervenire sporcandosi mani e stivali per cercare di arginare l’emergenza e salvare quanti più selvatici possibile. Ecco perché questa Giornata della Terra è anche la nostra giornata e perché sentiamo forte l’impegno di una difesa energica, concreta e non ideologica o patinata dell’ambiente, della fauna e del territorio. Perché l’ambiente è di chi lo pratica e non di chi lo predica, magari da un salotto televisivo o da un attico cittadino.