Per questo importante momento del ciclo biologico diversi proprietari e gestori delle AFV hanno creato aree di acqua profonda e isolotti nei laghi delle valli che sono stati scelti per la nidificazione della specie, e in questi giorni è frequente l’avvistamento di covate di moriglioni, che seguono gli avvistamenti di gruppi di maschi nel periodo di maggio e metà giugno, quando le femmine erano in cova. Un lavoro dell’Associazione Culturale Sagittaria di Rovigo ha stimato nel 2014 circa 100 coppie, e la media dell’ultimo quinquennio è di circa 85. A questa stima si debbono aggiungere diverse decine di coppie presenti nelle AFV della Laguna di Venezia, Padova e Caorle. La stessa Associazione Sagittaria sta svolgendo una ricerca apposita sul complesso delle valli riservate, e i risultati dovrebbero essere pubblicati a breve.
Si può in ogni caso stimare che non meno di 120 coppie nidifichino in questi ambienti conservati e gestiti solo grazie all’interesse venatorio e con costi sostenuti dai concessionari. A queste si aggiungono anche le coppie che in altre regioni italiane si riproducono in ambienti gestiti dai cacciatori, come appostamenti fissi su aree umide artificiali o create ex novo. La stima complessiva per l’Italia è compresa fra 280 e 380 coppie, si può quindi affermare che un numero non inferiore a un terzo della stima italiana scelga gli habitat gestiti dai cacciatori per riprodursi. Il moriglione ha bisogno di habitat utile per vivere e riprodursi, i cacciatori lo stanno creando e mantenendo, contribuendo alla conservazione della specie (Fonte: Federcaccia).