Le Olimpiadi 2012 e il Tiro a Volo: gli atleti di tutto il mondo scelgono i fucili made in italy con i quali sono state già vinte la maggioranza delle medaglie nelle passate edizioni.
Dei 133 atleti del Tiro a Volo presenti a Londra il 90 per cento ha scelto di utilizzare armi italiane, l’80 per cento ha fatto la stessa scelta per le munizioni. Le armi e le munizione italiane sono quelle preferite dagli atleti e dai campioni del tiro a volo di tutto il mondo presenti a Londra 2012, ed è con quelle che sono state vinte quasi tutte le medaglie del tiro a volo nella storia delle Olimpiadi.
Le armi sportive italiane a Londra 2012 – Alle Olimpiadi di Londra 2012, dei 133 atleti del tiro a volo, provenienti da 59 paesi di tutto il mondo, il 90 per cento ha scelto di utilizzare fucili made in italy, e l’80 per cento ha scelto le munizioni italiane. In particolare gli atleti del Trap, o Fossa Olimpica, e del Double Trap hanno tutti scelto i prodotti italiani (gli atleti del tiro a volo si dividono nelle prove di Trap – 56, di cui 34 uomini e 22 donne, Double Trap – 24 solo uomini, Skeet – 53, di cui 36 uomini e 17 donne), così come tutta la nazionale azzurra ovviamente.
Le armi sportive italiane e la storia delle medaglie olimpiche – L’eccellenza dei fucili prodotti in Italia ha un legame storico con le medaglie azzurre del tiro a volo. Ecco alcuni dati delle vittorie negli anni.
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Olimpiadi di Pechino 2008: 15 medaglie su 15 sono state vinte con fucili italiani da atleti di tutto il mondo. Per le munizioni siamo a 10 su 15;
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Olimpiadi di Atene 2004: 18 medaglie su 18 sono state vinte da fucili italiani usati da atleti di 13 nazionalità diverse, per le munizioni siamo a 14 medaglie su 18;
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Olimpiadi di Sidney 2000: 16 medaglie su 18 sono conquistate con fucili italiani;
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Olimpiadi di Atlanta 1996: 11 medaglie su 12 sono conquistate con fucili italiani.
Aziende italiane fornitrici FITAV
Fucili
– PERAZZI
– BERETTA
– RIZZINI
Munizioni
– FIOCCHI
– BASCHIERI & PELLAGRI
– CHEDDITE
– GRUPPO NOBEL SPORT ITALIA
CALENDARIO DELLE FINALI E NOMI DEGLI AZZURRI DEL TIRO A VOLO A LONDRA
29 luglio – finale di Skeet femminile (Chiara Cainero)
31 luglio – finale di Skeet maschile (Ennio Falco e Luigi Agostino Lodde)
2 agosto – finale del Double Trap (Daniele Di Spigno e Francesco D’Aniello)
4 agosto – finale di Trap Femminile (Jessica Rossi)
6 agosto – finale di Trap Maschile (Massimo Fabbrizi e Giovanni Pellielo)
“Nel Tiro a Volo chi vuole vincere usa fucili e munizioni italiane, – ha sottolineato Nicola Perrotti, presidente dell’ANPAM (Associazione Nazionale Produttori Armi e Munizioni Sportive e Civili, associazione di settore aderente a Confindustria). In questo senso si potrebbe dire che nel tiro a volo l’Italia ha già vinto prima di iniziare. Siamo ovviamente orgogliosi – continua Perrotti – di quanto già fatto nelle precedenti olimpiadi, ma speriamo soprattutto di ripetere il pieno di medaglie, come a Pechino e Atene, con un occhio di riguardo agli atleti azzurri che sosteniamo tramite la Federazione”.
ALCUNI DATI DEL COMPARTO ARMIERO SPORTIVO ITALIANO (Fonte: ricerca realizzata nel 2011 dall’Università di Urbino Facoltà di Economia)
L’Italia è il primo produttore europeo di armi sportivo-venatorie (copre circa il 60% dell’intera offerta comunitaria) ed è il più importante paese esportatore nel mondo di armi sportive, commerciali e munizioni: l’export infatti tocca il 90% della produzione, in particolare negli USA (circa 45%). Sono pochi i settori che possono vantare una bilancia import-export con questi valori.
Il settore in senso stretto (produttori e fornitori) è costituito da: 2.264 imprese, 11.358 occupati e da un valore della produzione (giro di affari) di euro 486.338.624 .
Il settore è costituito da imprese di dimensioni medio piccole (se si escludono un paio di realtà medio grandi per le armi e una per le munizioni), molto spesso di origine familiare. E’ un settore che si basa su una filiera che vede insieme eccellenze e tradizioni di tipo artigianale e artistico (pensiamo agli incisori) e strutture di avanguardia tecnologica.
“Le nostre produzioni si basano su una grande specializzazione – afferma Nicola Perrotti, presidente dell’Anpam – il che significa forza lavoro stabile e con un fulcro generatore tutto italiano: la nostra industria non importa solo alcune materie prime, mentre esporta il 90% di quello che produce. Siamo un settore solido, capace di affrontare a testa alta i competitor stranieri come pochissimi altri possono fare in Italia”.
ANPAM