Caccia: Il fucile, per i cacciatori, è come la moto per il motociclista: a volte si ama come e più di una donna. Non esiste alcun dubbio che il fucile da caccia sia uno strumento indispensabile in qualsiasi battuta. Dalla sua funzionalità dipendono, infatti, gli esiti ed i successi dell’attività venatoria.
Il fucile, dunque, è un dispositivo di valore, sia per la quantità e qualità di selvaggina che consente di abbattere che per il suo innegabile valore economico. Per mantenere inalterati nel tempo la funzionalità e il valore del fucile bisogna ricorrere a una manutenzione regolare e sistematica. La manutenzione del fucile comprende tutte quelle operazioni di pulizia delle parti metalliche e in legno dell’arma.
Queste parti possono usurarsi in seguito all’uso, ai traumi, agli spari e agli agenti atmosferici. Le parti metalliche interne ( come le canne) tendono ad accumulare i detriti rilasciati dalla combustione delle cartucce, mentre le parti metalliche esterne possono ossidarsi a seguito di pioggia e umidità.
Stesso logorio può essere subito dalle parti in legno, che, in base alla qualità del legno di cui sono composte, possono risentire negativamente dell’azione di umido e pioggia, per non parlare di traumi e del contatto con rovi e spine che potrebbero graffiarle compromettendone per sempre anche la resa estetica.
La manutenzione del fucile, oltre a farlo funzionare meglio, ad aumentare la resa e perfino la gittata dello sparo, mantiene inalterato anche il design estetico dell’arma, particolare che consente di rivenderla a un prezzo equo e più che soddisfacente. La manutenzione frequente riduce anche il rischio di guasti meccanici, evitando di ricorrere a costose riparazioni. Pulire con cura un fucile significa, dunque, gettare le basi per avere a fianco un’arma duratura, funzionante ed esteticamente ineccepibile. Di solito, la pulizia del fucile da caccia segue una periodicità dettata dalla tipologia di arma e dall’uso. In genere, queste regole impongono che il fucile venga pulito sia prima che dopo le battute. Non è un male pulire il fucile anche durante i periodi di inattività e poco prima della battuta.
La pulizia migliore, naturalmente, si realizza quando l’arma non è in uso. Mai, invece, prendere l’abitudine di tirar fuori il fucile impolverato, andare a caccia e pulirlo manualmente usando il tessuto del giubbino. Questa pratica, oltre ad essere noiosa e piuttosto fastidiosa, non garantisce che il fucile sia libero da polvere e pulviscoli che possono far inceppare l’arma. Anche se le case d’armi producono ormai fucili durevoli e senza rischi di inceppamenti o malfunzionamenti, quando si parla di armi la prudenza e l’attenzione non devono essere mai troppe.
La pulizia del fucile, come abbiamo già accennato, deve riguardare le parti metalliche e in legno, sia interne che esterne. Per le parti metalliche, la pulizia deve riguardare le canne, la bascula, la superficie esterna dei fori del percussore e altri parti metalliche esterne, come il grilletto. Per le parti in legno la pulizia deve riguardare il calcio.
La pulizia del proprio fucile da caccia va sempre effettuata con arma completamente scarica.
La modalità di pulizia cambia in base al tipo di arma usata. Nelle armi basculanti bisogna aprire il fucile a metà, praticando una pulizia più faticosa, mentre nelle armi automatiche la pulizia è più semplice, perché le parti metalliche si possono scomporre più facilmente. I prodotti da usare per la pulizia sono specifici, cioè servono esclusivamente per pulire le armi. Questi prodotti sono i solventi, gli oli ed i grassi lubrificanti. I solventi servono a sciogliere tutti i residui che si depositano sulle parti metalliche dopo lo sparo. Questi prodotti devono essere rimossi dopo qualche ora perché, non avendo alcun potere lubrificante, tendono a corrodere l’acciaio.
Gli oli lubrificanti proteggono il fucile dagli agenti atmosferici e dalla corrosione. Questi prodotti sono derivati dal petrolio e sono addizionati con siliconi. I grassi lubrificanti aumentano la resistenza dei metalli agli agenti atmosferici e alla corrosione. Sono composti da oli minerali addizionati a gel anticorrosivi. I grassi lubrificanti possono ridurre il diametro della canna, per cui è utile rimuoverli dall’arma non appena terminata la pulizia. La riduzione del diametro della canna peggiora la resa balistica del fucile, specie di quello ad anima rigata, già per natura sottoposto a una notevole pressione durante lo sparo. Per la pulizia del fucile non vanno usati oli animali o vegetali, aceto o petrolio. Queste sostanze, anche se di derivazione naturale, tendono a depositarsi sulle parti metalliche del fucile peggiorando il processo di corrosione.
Le canne del fucile si puliscono con degli scovoli ( bacchette) di legno o plastica formati da una testina intercambiabile in metallo dolce. Le bacchette consentono di asportare tutti i detriti e le polveri accumulate durante gli spari. Dopo la rimozione degli stessi, le bacchette vanno ripassate sulle canne rivestendo le testine con panni intrisi di solvente e poi di olio lubrificante. Le parti metalliche esterne vanno pulite con un panno di lana imbevuto di solvente. Dopo questa operazione, sulle stesse parti si spruzza un olio spray ai siliconi che rende il fucile più lucido e brillante. Quest’olio serve anche a pulire le parti meno raggiungibili dell’arma, come i grilletti e la parte interna dei tubi del percussore.
La pulizia delle parti in legno deve tenere conto del tipo di legno utilizzato. Quello rivestito con vernice impermeabilizzante va pulito usando un olio impermeabilizzante, lo stesso usato per pulire le parti metalliche del fucile. Quest’olio va asciugato con un panno di lana asciutto. Il prodotto rende il legno verniciato ancora più lucido e brillante. Il legno trattato con oli o cere va prima pulito con un panno di lana asciutto per evitare graffi, e poi lucidato con un panno imbevuto di olio a cera per legno. Se il calcio in legno dovesse presentarsi troppo sbiadito o con dei graffi, non esistono metodi di pulizia in grado di farlo tornare come nuovo.
In questo caso bisogna rivolgersi ad un operatore capace di sostituire le parti danneggiate. La pulizia del calcio in materiali ergonomici e termoplastici, ovvero in tecnopolimeri, è, invece, più semplice del legno, perché bastano solo uno straccio e dell’olio per eliminare aloni, macchie e rigature. Le canne si possono pulire anche con creme al mercurio, che rimuovono i residui di piombo. Queste creme vanno però rimosse entro due ore dall’applicazione, perché possono causare fenomeni di corrosione delle canne. Il fucile non va, inoltre, pulito con panni ruvidi( che possono graffiarlo) o con materiali inadatti che possono causare ulteriori rigature. L’arma va anche conservata in un luogo asciutto per evitare la formazione e il deposito di ruggine nelle parti metalliche interne ed esterne.
Il miglior olio per tutte le vostre armi e’ l’olio motore auto sintetico di qualita’ !!! le bomboloette creano ruggine e non servono a niente .