La Giunta Regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato da qualche settimana il piano triennale per limitare la proliferazione della nutria. Come rilevato dall’Università di Udine, gli esemplari presenti nella regione settentrionale sono circa 70mila, ragione per cui è necessario intervenire con una certa urgenza. Il piano durerà fino al 2020 e l’obiettivo finale sarà quello del contenimento, senza escludere le aree protette.
Gli interventi saranno effettuati insieme ai Consorzi di Bonifica, chiamati a individuare le aree più a rischio. Il contenimento verrà garantito dal personale abilitato della Regione, ma anche dagli agricoltori in possesso della licenza di caccia, a patto che ci sia la comunicazione preventiva all’Ispettorato Forestale. L’abbattimento diretto, poi, potrà essere effettuato dalle guardie comunali, dal personale del corpo forestale regionale, dal personale di vigilanza dei parchi, da guardie volontarie e operatori appositamente selezionati.
Bisogna comunque ricordare che l’abbattimento diretto con l’arma da fuoco non è ammesso all’interno di quei comprensori (anche quelli venabili) in cui è stata segnalata la presenza della lontra. In questo modo si eviteranno abbattimenti accidentali di animali non coinvolti ma che somigliano al roditore dal punto di vista morfologico.