Questi roditori, infatti, costruiscono le loro tane negli argini dei canali, smuovendo il terreno e provocando infiltrazioni e crolli delle sponde. I consorzi di bonifica della nostra regione hanno indicato in oltre 16,3 milioni di danni finora registrati. Il nuovo piano triennale per eradicare la nutria, appena approvato dall’amministrazione regionale, punta appunto a eliminare questa specie, anche se sarà più probabile riuscire soltanto a contenerla, limitandone il numero e la diffusione.
E per farlo sono autorizzate due pratiche, che possono essere esercitate dal personale forestale, dai guardia caccia, da personale incaricato e anche dagli stessi agricoltori. La prima tecnica, quella preferita, è la loro cattura attraverso gabbie-trappole, per poi procedere alla soppressione, nel più breve tempo possibile, con armi da fuoco oppure con contenitori a gas. Oppure, seconda tecnica indicata, la classica caccia. Il piano non prevede limitazioni numeriche dell’abbattimento, quindi più si eliminano e meglio è (IlFriuli.it).