Coldiretti Friuli Venezia Giulia denuncia da tempo la situazione insostenibile di 20mila cinghiali liberi di circolare sul territorio regionale nelle campagne e nelle aree urbane, a danneggiare le colture e a mettere a rischio la sicurezza dei cittadini. “La presenza stamattina di alcuni esemplari in A4, con tanto di chiusura delle carreggiate, purtroppo, non ci sorprende – osserva il delegato confederale in Fvg Giovanni Benedetti –. È stata solo per una casualità che non si siano registrati incidenti e vittime”. Di incidenti, nei mesi scorsi, ce n’erano invece stati. Uno sempre in A4, in zona Portogruaro, un altro in zona Nimis, con due donne rimaste ferite in modio serio.
La notizia di oggi, prosegue Benedetti, “non fa altro che confermare gli allarmi di lunga data della Coldiretti. Questo ennesimo episodio deve necessariamente portare anche le istituzioni a prendere in mano la situazione e a non limitarsi alle solite affermazioni di rito. Comprendiamo che il momento sia particolare e che la pandemia faccia convergere gli sforzi su altri fronti, ma quella dei cinghiali è una criticità che va affrontata prioritariamente. Non è più solo una questione di risarcimenti, ma è diventato un fatto di sicurezza delle persone“.
“Il tempo è scaduto: Regione e Stato, per quanto di rispettiva competenza, devono affrontare subito il problema della proliferazione dei cinghiali, che causano pericoli lungo le strade come avvenuto stamattina lungo l’autostrada A4, e danni all’agricoltura. Un buon punto di partenza è riprendere subito il progetto di legge nazionale che, presentato dalla sottoscritta e approvato dal consiglio regionale a larga maggioranza, giace abbandonato nei cassetti romani: mi appello ai parlamentari regionali affinché se ne facciano carico”.