Il mondo venatorio locale è convinto che il calo dei caprioli sia da collegare al bracconaggio, attività illecita che ha imposto la chiusura anticipata della caccia. La Riserva di Venzone crede che il suggerimento dell’Ente Parco possa sottintendere una limitazione dell’attività venatoria, privando i cacciatori della gestione delle aree di loro competenza, come previsto dalla legge.
Le riserve destinate a sparire sono, oltre a quella di Venzone, quella di Chiusaforte, Resia, Resiutta e Moggio Udinese. Pituelli ha anche ricordato che esistono degli specifici piani distrettuali di caccia, quindi non ci sarebbe bisogno di nuove regole. Infine, un altro problema da affrontare con urgenza è quello dello stambecco, introdotto dai cacciatori di Venzone nel 1989 e nel 1991 e anch’esso in calo.