Le discussioni sui caprioli delle Prealpi Giulie non sono ancora terminate. La Riserva di Caccia di Venzone, in provincia di Udine, ha deciso di rispondere alla proposta dell’Ente Parco, cioè l’istituzione di aree protette per tutelare gli ungulati. Valerio Pituelli, numero uno della Riserva, ha sottolineato come la proposta sia rischiosa in quanto potrebbe rendere vani gli anni di collaborazione tra cacciatori e ambientalisti. L’idea sarebbe quella di creare delle zone contigue, la cui gestione verrebbe affidata a cacciatori ed ente parco, anche se la Pituelli teme che in questo modo le riserve potrebbero scomparire in breve tempo.
Il mondo venatorio locale è convinto che il calo dei caprioli sia da collegare al bracconaggio, attività illecita che ha imposto la chiusura anticipata della caccia. La Riserva di Venzone crede che il suggerimento dell’Ente Parco possa sottintendere una limitazione dell’attività venatoria, privando i cacciatori della gestione delle aree di loro competenza, come previsto dalla legge.
Le riserve destinate a sparire sono, oltre a quella di Venzone, quella di Chiusaforte, Resia, Resiutta e Moggio Udinese. Pituelli ha anche ricordato che esistono degli specifici piani distrettuali di caccia, quindi non ci sarebbe bisogno di nuove regole. Infine, un altro problema da affrontare con urgenza è quello dello stambecco, introdotto dai cacciatori di Venzone nel 1989 e nel 1991 e anch’esso in calo.