L’assemblea della Riserva di Caccia di Venzone, in provincia di Udine, ha deciso per la prima volta in assoluto di bloccare la caccia ai caprioli femmina. Il motivo è presto detto: in questa parte del Friuli Venezia Giulia gli ungulati sono in deciso calo, quindi si rinuncia a sparare pur di tutelare i cacciatori onesti. La scarsa presenza di selvatici potrebbe infatti essere stata favorita anche dal bracconaggio.
La data effettiva di chiusura per i caprioli femmina sarebbe stata il prossimo 15 gennaio: secondo il direttore della Riserva, Valerio Pituelli, si è riusciti ad abbattere soltanto l’80% dei capi assegnati (32 maschi e 32 femmine), un dato in controtendenza rispetto a quanto avvenuto in passato. Una delle zone in cui il calo è stato più evidente è senza dubbio la piana del Tagliamento, con un solo esemplare abbattuto (in una stagione se ne sono sempre abbattuti 7-8).
I cacciatori hanno dunque preferito fare il punto della situazione e non danneggiare ulteriormente la specie. Non sono esclusi danni e cali simili anche per quel che riguarda i camosci e i cervi, ma in questo caso la valutazione non è semplice. Qualche mese fa ci fu proprio la scoperta di una organizzazione di bracconieri che smerciava la carne degli ungulati e trafficava armi illegali, nello specifico tra Pontebba e la stessa Venzone.