Un gentile invito della Franchi in una delle riserve di caccia più belle del centro Italia, l’AFV Valle di Fior di Monte, ha permesso a una selezionata compagine di addetti al settore di trascorrere tre giornate di particolare interesse con una signorile locazione nei pressi di Camerino, prove di tiro in un poligono della zona e infine la caccia nella AFV di Fiordimonte, tutto nella provincia di Macerata. Molti immobili sia in diversi quartieri di Camerino come in tutta una serie di cittadine sparse nelle valli si presentano ancora ingabbiati nelle strutture in legno e cavi di acciaio posti a contenimento delle opere lesionate dall’ultimo terremoto: ovviamente tutte queste costruzioni sono disabitate e i pensieri indotti sono di pesante tristezza. Si spera in una ricostruzione anche se Adamo, il nostro saggio accompagnatore di caccia, puntualizza con tanto dispiacere come la difficoltà maggiore, forse insormontabile, non stia tanto nei quattrini quanto nel reperire mano d’opera ancora in grado di portare a termine certi raffinati lavori su strutture di particolare pregio architettonico e artistico.
Ecco allora il ritiro dei diversi fucili, sia a canne rigate che lisce, presso l’armeria Broglia di Camerino, che funge da base logistica locata non più in centro alla bella città marchigiana, ma in strutture provvisorie, di notevole funzionalità, ma pur sempre assai diverse dalle quattro mura fra cui si è dipanata la storia e l’attività dell’azienda commerciale. Decisamente apprezzabile lo spirito di adattamento e la serenità mostrata dalle persone coinvolte in questa durissima vicenda.
Veniamo alle armi: a noi vengono assegnati un semiautomatico Affinity 3 in calibro 12/76 e una Horizon Wood in calibro .308 Win. Si potrebbe pensare a una banalità mentre non lo è. Limitandoci al momento alla canna rigata c’è da pensare a che cosa si potrà incontrare durante la caccia: con i caprioli la palla Hammerhead da 150 gr montata nel caricamento originale della Sako non risulta mai distruttiva e possiede quel deciso potere d’arresto per fermare sul posto questo cervide, delicato nelle forme e nelle movenze, ma coriaceo e resistente alla botta. L’alternativa è il cinghiale e qui un po’ di energia in più da spendere non guasta proprio.
La prova in poligono
A San Ginesio in una valletta defilata e con ottime protezioni siamo ospiti del campo di tiro Mercorelli dove apprezziamo subito la decisa cordialità del direttore che predispone gli stalli e i turni di avvicendamento sulle linee. Parimenti apprezzabili i banconi realizzati in cemento, quindi assolutamente fermi e stabili, su cui si può assumere la posizione preferita, che è poi quella con entrambi i gomiti ben piazzati sul ripiano, coadiuvati da affidabili supporti anteriori e posteriori su cui sistemare il fucile. Partiamo con il controllo della taratura, avvantaggiati dalla segnalazione del gentile Mirco della Franchi, che ha preventivamente messo a punto la nostra arma.
In effetti si rivelano necessarie minime correzioni dovute agli occhiali mentre altre, in corso d’opera, producono esiti strani: non ci avvediamo che stiamo alternando i colpi fra il bersaglio posto a 100 m e quello situato a 200…Insomma un poco più di attenzione è necessaria nello scegliere il disco rosso su cui porre i colpi. Definita la questione osserviamo uno scoiattolo marrone scurissimo, quindi nostrano, attraversare a piccoli balzi tutte le linee di tiro, passando ai piedi dei cartelli e per nulla infastidito dai colpi che sono appena stati sparati. Da parte nostra, apportati i pochi scatti allo Steiner Ranger 3-12×56, vediamo la coppiola ultimativa ben centrata: le rosate comunque erano tutte valide, magari basse di una diecina di cm quando con la taratura dell’ottica a 100 siamo finiti ai 200. Non nascondiamo che questa precisione si rivela un ottimo inizio di giornata: a ben vedere già dalle primissime uscite la Horizon ha sempre fornito prestazioni di riguardo e qui sono ulteriormente avvalorate. Nel tempo trascorso in poligono e quello poi alla posta tardo pomeridiana abbiamo modo di riosservare i particolari di questa carabina.
La Horizon nei particolari
Il modello Wood viene presentato in questo 2021 con l’intendimento di abbinare alle moderne linee ergonomiche la classicità del legno, sempre gradita a un cospicuo numero di appassionati: il trattamento superficiale contro gli agenti atmosferici denominato Weathercoat Wood assicura la dovuta impermeabilità. Partiamo ora dalla canna lunga 56 cm (22”) rotomartellata a freddo e montata flottante: ci sono tutte le prerogative per la maneggevolezza, grazie anche alla massa contenuta in 2.990 g, insieme a un’ottima precisione per i calibri standard come il .308 Win. (passo di rigatura 1:11”) e il .30-06 Sprg. Non sono presenti le mire metalliche, mentre per la base dell’ottica, qui in pezzo unico, ci si affida ai fori di ancoraggio sul castello secondo lo standard Remington 700.
Torniamo al tema della precisione e della costanza del punto battuto considerando il prisma di scarico delle forze realizzato in alluminio, inserito nell’apposita tasca del fusto e fermato con un doppio aggancio all’anello dell’azione: le viti di giunzione poi vengono chiuse con una coppia di serraggio predeterminata. Rileviamo come queste scelte siano decisamente opportune e forniscano la notevole precisione del fucile, garantita dalla Casa con tre colpi in 1 MOA (che sottendono dunque 28 mm a 100 metri, 56 a 200 e 84 a 300): nelle nostre prove siamo stati entro i 17 mm a 100 m e in un pregevole 26 mm (verticalizzato) a 200 m, ed è un ottimo risultato. Seguiamo ora il castello del tipo classico con anello tondo e ponte chiuso a due diametri, finestra di espulsione di misura contenuta per consentire eventuali manovre su cartuccia o bossolo e intanto togliere poco materiale resistente favorendo la rigidità del complesso.
L’otturatore in acciaio cromato presenta il corpo con scanalature a spirale per raccogliere eventuale sporcizia o neve senza bloccarsi, la testa a tre tenoni frontali ricavata a ribasso con profondo incavo a supporto del fondello cartuccia, foro del percussore, nottolino elastico di espulsione e unghia di estrazione con adeguato arco di presa e moto ortogonale nella propria sede incassata in una delle alette. Il manubrio con la comoda nocca oblunga è scomponibile per facilitarne la pulizia: la giunzione con il cilindro si affida a un incastro passante e il profondo incasso nel fianco del castello e nel fusto lo posiziona ben aderente evitando impigli. I tre tenoni poi sottendono un movimento di circa 60° per cui in apertura il braccetto rimane orizzontale facilitando il riarmo. Il profilo posteriore dei tenoni e insieme quello del ponte assicurano una decisa estrazione primaria. Il tappo apicale modellato sul profilo del ponte a due diametri risulta di buona estetica e adeguatamente personalizzato: dalla mezzeria sporge il codolo del percussore per un immediato avviso di meccanica armata.
Lo scatto quale elemento distintivo
Lo scatto diretto e regolabile consente di variare la taratura fra 0,8 e 1,9 kg: nella Horizon avuta in prova era certo sotto al kg con nitidezza e pulizia encomiabili E’ disponibile uno schneller alla francese, ma non ne abbiamo sentito proprio il bisogno. La sicura a due posizioni con tasto a destra del castello lascia sempre libero l’otturatore per estrarre in tranquillità la cartuccia camerata; inoltre risulta silenziosa e di comoda manovra con il fucile già in punteria. Il caricatore in polimero da 4 colpi si posiziona a filo del fusto e un tasto a bilanciere inserito nella guardia provvede allo sgancio. Osserviamo ancora la F incisa nel legno della coccia per evidenziare la paternità del fucile posto in rastrelliera.
La piattaforma Evolved Ergonom-X basata sul rilevamento delle abitudini di imbracciatura di oltre mille cacciatori/tiratori, ha definito scientificamente la calciatura Smooth Sense con quattro zone di contatto per il tiratore per soddisfare le cinque posture più usuali nel tiro e nella caccia. I campi con zigrinatura del tipo Allround Interlacement sono posti in prossimità del becco del calcio, nell’impugnatura a pistola, nel fusto e nell’asta Sono presenti i pioli per le magliette della cinghia e per il bipiede Per concludere il calciolo TSA (Twin Shock Absorber) assicura una riduzione del 50% sul rinculo: inoltre viene fornito in tre diversi spessori ottimizzando la distanza fra appoggio della spalla e grilletto. Da ultimo, ma per giusta evidenza, la Franchi concede una garanzia di 7 anni sulle parti meccaniche dell’arma: e non è certo un fattore di secondo piano: si spera sempre che non occorra farvi ricorso, ma intanto si considera come la Casa abbia ben valutato la robustezza del suo prodotto.