La linea dei sovrapposti Feeling si arricchisce di nuovi modelli e troviamo attuale e interessante lo Sporting dedicato a una disciplina agonistica che annovera un numero sempre crescente di appassionati.
di Emanuele Tabasso
La famiglia Feeling di Franchi nasce circa due anni fa con i sovrapposti nei piccoli calibri 28/70 e .410 Mg. proponendo un’interessante opzione per la bascula realizzata, a scelta del cliente, in Ergal o in acciaio. La compagine si allarga e ora troviamo gli altri calibri usuali per la caccia come il 12/76 e il 20/76 con il nome di Feeling Select e una serie particolare denominata Sporting, specifica per il tipo di competizioni che vanno comunemente sotto questo nome. Per la verità ci sono due distinte possibilità e da noi si pratica molto il Compak Sporting per cui si spara da pedana utilizzando impianti da tiro a volo con apposite macchine lanciapiattelli che simulano volo o corsa dei selvatici; più costoso l’impianto, ma di effetto più realistico, lo Sporting vero e proprio ottenuto dall’installazione delle apparecchiature lanciapiattelli lungo un percorso all’aperto, dove soltanto i vari segnali di sosta per lo sparo ricordano che si sparerà a un piattello e non a un selvatico.
Sta di fatto che le due pratiche hanno fatto proseliti e la compagine a livello nazionale si presenta in numero sempre maggiore: non pochi cacciatori traggono utili benefici di allenamento per l’azione venatoria e altri impiegano il fucile specifico per caccie in cui le caratteristiche precipue dell’arma sono in sintonia con le esigenze di tiri lunghi e cariche sostanziose, acquatici o colombacci solo per citare le due più note.
Vediamo nei dettagli com’è concepito questo nuovo Franchi: la destinazione d’uso impone la bascula in acciaio che concentra fra le mani la massa maggiore determinando stabilità al tiro e facilità di brandeggio, concorrendo a quel peso complessivo di circa 3,5 kg che stempera l’effetto del rinculo. Parimenti viene offerto il solo calibro 12/76 e le canne da 71 o 76 cm, forate a 18,3-18,5 mm, previste per gli strozzatori da 7 cm, intercambiabili e con la comoda ghiera zigrinata esterna di avvitamento: il ventaglio copre da 1 a 5 stelle con le prime due adatte solo ai pallini di piombo mentre le altre sono qualificate per l’acciaio. Capita a volte di trovarsi a sparare con tali vincoli e il fabbricante ci ha pensato per tempo unendo già la funzione a un più che probabile impiego venatorio.
La struttura vede la bascula macchinata da impianto CNC di ultima generazione, con il giro cerniera su cui insiste il testacroce dell’asta per un corretto tiraggio (frizione adeguata perché il fucile non sia troppo lasco né troppo duro nel basculaggio delle canne), poi si osservano i semiperni con zoccolini integrali di rinforzo, gli incavi sagomati per l’estrazione primaria, la faccia con i fori dei percussori e il nottolino a molla per lo svincolo della chiave a fucile scomposto. Il complemento meccanico sta nel monobloc di culatta, in cui sono inserite le canne, saldate a Castolin: si individuano gli orecchioni, a livello della mezzeria della canna inferiore, su cui si incavalcano i semiperni, i gambi degli estrattori dotati di meccanismo a molla interno per l’espulsione automatica dei bossoli spenti, della piastrina verticale di guida e di quella inclinata di sgancio comandata da un rilievo delle aste di armamento scorrevoli sul fondo della bascula stessa.
In esterno si apprezzano le linee asciutte, funzionali e personalizzate, la finitura nera con la parola Sporting dorata, la bindella sopraelevata e opacizzata da 10 mm, il mirino in fibra ottica rossa e le bindelline laterali anch’esse ventilate. Il calcio in noce con impugnatura a pistola è predisposto con pieghe 55/35 contro i valori di 57/36 degli esemplari prettamente da caccia; l’astina è studiata per l’impiego specifico mentre gli scatti sono tarati a 2,1 e 2,4 kg. Lo zigrino medio fine ottenuto a laser assicura una presa confortevole e sicura in ogni condizione. Un effetto particolare sui probabili acquirenti è affidato alla garanzia: ben 7 anni a dimostrazione di quanto alla Franchi si creda sulla bontà del proprio lavoro.
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