Curiosa la dizione inglese per designare una fra le più conosciute e diffuse razze canine tedesche: il kurzhaar è davvero un cane fenomenale per la sua disponibilità al lavoro complesso e variegato, sempre determinato sui fini da conseguire, mai lezioso nell’azione e nelle posture. Qualche esteta può a ragione sottilizzare su una certa carenza di classe rispetto ai pointer propriamente detti, quelli creati da Arkwright, o ai setter di Laverack, ma a ben vedere la genesi dei fucili della Franchi, ricordiamo il primo Affinity in calibro 20, era e rimane impostata sulla caccia vera, dura e impegnativa, dove ci si sporca con il fango, ci si graffia con i rovi, si combatte con le odiose zanzare, si scivola sui sassi… insomma si caccia nel senso proprio del termine.
Conseguenti le credenziali di questi fucili dove una meccanica affidabile e collaudata, tanto da meritare una garanzia di ben 7 anni, asseconda degli utilizzatori esigenti e conoscitori che si possono incontrare di certo a una posta per una battuta, ma più di frequente in quelle situazioni dove ci sia da tribolare per conquistare quel capo di selvaggina vera e appagante. Sovente questo cacciatore è accompagnato dal german pointer a quattro zampe e oggi anche da quello che designa un fucile semiautomatico con alcune composte ed eleganti aggiunte che ne fanno un pezzo notevole agli occhi degli appassionati.
Celebrare una razza canina
L’omaggio a questa diffusissima razza di ausiliari è ben meritato vista la diffusione che ha raggiunto nel corso degli anni e poi perché l’indole di questi cani si abbina a perfezione allo spirito del Franchi Affinity. Vediamo ora alcuni particolari che descrivono e qualificano la recente realizzazione. A colpo d’occhio si evidenzia immediatamente il grilletto dorato, non solo un tocco elegante quanto una pratica protezione contro le ossidazioni dovute al contatto con il dito; di seguito lo sguardo viene attirato dalla calciatura in due pezzi, realizzata con noce di Grado 3 di cui è superfluo dire poiché l’occhio ha già memorizzato le venature, la fittezza dei vasi ben mineralizzati, la superficie trattata a dovere su cui è distesa la vernice a olio che ne ravviva ogni particolare. L’impugnatura a pistola di confortevole arcuatura consente una presa salda e una corretta posizione del dito che agisce sullo scatto; l’asta arrotondata presenta una sezione media con scanalature longitudinali superiori per una presa ferma nel brandeggio. La zigrinatura del tipo allround interlacement appaga estetica e funzionalità così come il calciolo TSA, con interno in schiuma di poliuretano che si espande sotto la compressione provocata dal rinculo, riducendone la sensazione del 50%.
Passando alla parte meccanica si osserva la carcassa del tipo chiuso, fresata da un estruso in Ergal con superficie nichelata e incisa a tema del German Pointer in azione di caccia. All’interno è alloggiato il complesso detto Front Inertia, peculiare della Franchi: l’otturatore è composto dalla testina rotante a due alette collegata con un piolo alla pista a camme del corpo posteriore mentre all’interno la robusta molla di contrasto immagazzina col rinculo e poi restituisce l’energia necessaria al movimento inerziale. All’otturatore sono collegate anteriormente due aste che insistono sulla molla di recupero piazzata attorno al serbatoio tubolare e internamente all’asta: nel doppio movimento questa disposizione delle masse favorisce il mantenimento della punteria, contrastando il naturale impennamento.
I dati tecnici salienti
L’Affinity Companion German Pointer è proposto oculatamente nei due calibri di maggior impiego, il 12 e il 20 entrambi con camera da 76 mm, quindi versione magnum: la serie di cartucce da 70 o 76 mm comunemente nelle armerie può creare un solo problema, quello dell’incertezza nella scelta di così tanti prodotti, specifici e generici, sempre di qualità assai elevata. Anche la lunghezza delle canne vede una proposta estremamente mirata in funzione del mantenimento dei costi: i 71 cm per il calibro 12 e i 66 per il 20 si abbinano ai tre strozzatori da 1 stella * – 3 stelle *** – cilindrico mentre le forature in asta sono rispettivamente da 18,3-18,5 mm e 15,8-16,0 mm: a nostro sommesso parere c’è tutto per tutti.
La linea di mira vede una fresatura rigata nella calotta del castello e la bindella piana zigrinata sopra alla canna a cui si aggiunge il mirino in fibra ottica rossa che spicca su ogni sfondo. La maneggevolezza è assicurata dalla bilanciatura dell’insieme e dal peso indicato in 2,9 e 2,7 kg sempre per i due calibri. Peso di sgancio adeguato anche ai climi freddi, quando la sensibilità delle dita cala vistosamente: i 2500 g si rivelano funzionali in ogni condizione di clima e di tensione, come nel momento in cui il vostro kurzhaar è in ferma sul gallo fra i rododendri o sulla brigatella di coturne fra le rocce in un prato di alta quota o in un perfido cespuglio da cui si si attende l’involo della beccaccia.