Sebbene la Lombardia di Stefano Pavan, Graziano Cazzaniga, Giacomo Mario Saleri, Livio Elli, Graziano Borlini e Rachele Amighetti abbia conquistato la vittoria al Trofeo delle Regioni di Fossa Universale con un margine netto – descritto dal bel punteggio di 556/600 – su tutte le altre formazioni e abbia controllato la gara più o meno in tutte le fasi, anche nel momento del trionfo si appella alla misura il selezionatore Pier Bestetti che, pur rivelando naturalmente la grande soddisfazione per la prova maestosa del suo team, non nasconde che la giornata degli allenamenti ufficiali aveva rappresentato un difficile test per tutto il gruppo.
La squadra della Lombardia
“L’ho detto più volte e lo confermo – dichiara il coach della Lombardia – che sulla carta per una squadra composta da brillanti talenti appare tutto facile, ma la realtà del campo è invece un’altra cosa. È vero che la Lombardia schierava i migliori specialisti della regione che rappresentano in gran parte anche la punta di diamante delle nazionali di Fossa Universale, ma la giornata delle prove aveva innescato qualche piccola insicurezza che sembrava indebolire quella solidità tecnica di cui peraltro i nostri atleti sono indiscutibilmente e stabilmente in possesso. Dalle tre serie di allenamento siamo usciti con una media individuale del 22 che certamente in gara, va detto, non avrebbe permesso di vincere. Ma proprio nella seconda parte della giornata degli allenamenti, quando abbiamo analizzato tutti insieme il risultato delle prove in vista della gara e abbiamo anche rilevato che il livello generale, nella specifica giornata, non corrispondeva davvero al reale valore delle singole individualità, ecco che allora è emersa quella straordinaria capacità di fare squadra che è un grande punto di forza del nostro gruppo. Ed è certamente in quelle ore di lavoro collettivo e di messa a punto della situazione che abbiamo ritrovato l’energia e la determinazione che ci hanno poi permesso di vincere.”
Un lavoro analogo al Trofeo delle Regioni di Fossa Universale lo ha condotto il Consigliere federale Adriano Avveduto – nel duplice ruolo di selezionatore e atleta – per la formazione della Sicilia che si è assicurata un brillante terzo posto nel confronto di Pecetto con 549.
Previsioni corrette
“Alla vigilia della gara – spiega il dirigente di Modica – avevo idealmente formulato la previsione che questa formazione potesse collocarsi in una forchetta di punteggio tra gli undici e i quattordici zeri in ogni turno. Ci siamo attestati sui tredici zeri in una serie e sui dodici zeri nelle altre tre. Questo ci dice che la previsione era corretta e che quindi la convinzione che potessimo accedere al podio era ampiamente fondata. A risultato acquisito posso rivelare che qualcuno aveva dubitato che si trattasse di una scelta corretta la designazione di due giovanissimi per la squadra che stava affrontando questa difficile trasferta. È anche vero che siamo stati obbligati a questa scelta perché il regolamento prevede Ladies o Junior per due sesti della squadra. Nell’indisponibilità di atlete per la squadra di Fossa Universale, ho optato per due giovani atleti: Giuseppe Fiume e Luca Annaloro. Su Fiume c’è poco da eccepire: sebbene sia tra poco appena diciassettenne, Giuseppe, vincitore del bronzo di categoria al Mondiale di luglio, è già un atleta che nell’Universale può vantare una solida esperienza. Ho poi voluto designare Luca Annaloro che è un ragazzo che milita nel Settore Giovanile de La Contea ed è figlio di Maurizio che è un grandissimo del tiro a volo siciliano. Luca ha dimostrato grandissime capacità agonistiche: è stato autore di una gara a dir poco spettacolare condotta con la serenità del tiratore navigato. È vero che nelle ultime due serie ha pagato lo scotto di una partenza esplosiva e del 25 al primo turno, ma il suo punteggio complessivo è stato determinante per compensare qualche piattello che la squadra ha perso qua e là e quindi è stato nei fatti proprio decisivo per la medaglia.”
La squadra dell’Umbria
È stata invece decisamente travagliata la costruzione del team dell’Umbria che ha centrato brillantemente la medaglia d’argento con 551 ed è stato in corsa per la vittoria fino alle ultime battute della gara che ha assegnato il Trofeo delle Regioni 2022 di Fossa Universale. A spiegare la situazione è Carlo Angelantoni che, oltre a svolgere il ruolo di atleta di punta del gruppo, con Leonardo Brozzetti è stato nei fatti il coordinatore della squadra.
“Siamo andati benissimo nonostante che l’Umbria si sia presentata a questo confronto con una squadra inevitabilmente rimaneggiata e riassemblata con un inserimento dell’ultimo minuto. Doveva essere in gara con noi infatti anche Giovanni Pierpaoli che è stato impossibilitato a seguire il gruppo perché vive nell’area di Ancona che è stata colpita dalla drammatica calamità naturale della scorsa settimana. Con il forfait di Pierpaoli all’ultimo momento, eravamo quasi sul punto di rinunciare alla partecipazione. Siamo riusciti a coinvolgere Matteo Monicchi che ha accettato di essere arruolato in tempi brevissimi e allora siamo partiti.”
“Pur in questo clima di emergenza – precisa Carlo Angelantoni – la squadra ha risposto davvero bene. Sono naturalmente soddisfattissimo della mia prova dal momento che il mio 98/100 è stato il più alto punteggio individuale della gara ed è un risultato che segue di una settimana l’argento conquistato al Campionato italiano di Fossa Olimpica. Segno, fra l’altro, che stare con un piede di qua e uno di là, come si dice comunemente, è una scelta tecnica e agonistica che paga! Quanto al resto della squadra, Leonardo Brozzetti, che ha collaborato con me per la definizione del gruppo, è certamente una colonna su cui si può sempre contare. Come del resto Angelo Bueno Pernica che ha dato un contributo di esperienza non indifferente. Anche Matteo Monicchi, pur appunto arruolato all’ultimo momento, ha fornito decisamente un buon risultato. L’inserimento di due giovanissimi come Diego Rubeca e Mattia Di Palma è stato certamente l’atto più coraggioso: c’è sempre qualche legittimo dubbio quando si compone una squadra che deve affrontare una prova impegnativa. Non certo dubbi sulle qualità di questi ragazzi che da un punto di vista tecnico hanno doti brillanti: una gara a squadre è però sempre un meccanismo articolato e ci sono equilibri sottili legati al carico emotivo che devono funzionare. Sta di fatto che anche i più giovani, insieme ai più esperti, hanno dato un contributo davvero fondamentale e si tratta di un argento che davvero tutto il gruppo ha saputo meritare.”
Come si è visto, la forte coesione di squadra è quel meccanismo che ha permesso anche alla Lombardia di mandare a regime la “macchina da piatttelli” nel momento determinante.
“In gara alla prima serie – spiega Pier Bestetti – abbiamo visto subito che il lavoro condotto tutti insieme nel pomeriggio precedente aveva dato i suoi frutti. Ci siamo infatti attestati sulla media del 23. Al secondo giro abbiamo addirittura toccato la media del 24, conservando poi la media del 23 nella terza serie e portandoci appena al di sotto nella quarta quando però frattanto avevamo beneficiato della spinta poderosa delle altre serie. Sulla gara complessiva, infatti, i nostri magnifici atleti hanno rispettato una media superiore al 23. Questa vittoria è un pregiatissimo prodotto collettivo a monte del quale, come ho voluto più volte puntualizzare, c’è un lavoro di coesione e di amalgama della squadra il cui merito va in primo luogo naturalmente ai componenti del team, ma anche a Santo Falanga che ha saputo essere suggeritore sapiente in molti momenti della preparazione e della gara e all’intera Delegazione Fitav che ci ha dato l’opportunità di operare serenamente e in piena autonomia per costruire questo strepitoso successo.”
La squadra della Sicilia
Il terzo posto della Sicilia conferma in parallelo la grande vitalità del tiravolismo isolano e la forte vocazione per la Fossa Universale che alcuni sodalizi della regione hanno saputo coltivare in modo proficuo.
“Avevo indicato già con largo anticipo al Delegato regionale Michele Sollami quali erano le potenzialità della squadra – precisa Adriano Avveduto – e quali traguardi quella squadra potesse conseguire. Certamente La Contea è l’unica Associazione della Sicilia che segue l’Universale con sistematica regolarità ed è pertanto inevitabilmente a quel nostro bacino di specialisti che ho guardato per la composizione del team. D’altronde appena una settimana prima avevamo conquistato l’argento al Campionato delle Società a Lonato e quindi ho schierato elementi che erano già inseriti nelle formazioni presenti al Concaverde come Maurizio Annaloro e Francesco Pollicino. Se una settimana prima del Trofeo delle Regioni molti di noi erano già stati impegnati all’intersocietario a Lonato, allora vuol dire che maciniamo un bel po’ di chilometri e questo non è un tema che possiamo liquidare facilmente. È certo che le trasferte ravvicinate e le lunghe distanze da coprire ogni volta rappresentano elementi che ci penalizzano non poco. Non voglio attribuire a questo il motivo per il quale a Pecetto non siamo riusciti magari ad occupare una delle sedi più alte del podio, ma certamente qualche piattello in meno, per effetto di questo faticoso impegno a cui ci sottoponiamo, va considerato. Del resto quello della distribuzione più articolata dell’attività in tutta la penisola è un mio cavallo di battaglia anche nel ruolo di Consigliere federale. Auspico davvero che le trasferte siano gradualmente condivise su una base più equa da tutte le regioni d’Italia e da tutte le Società a tutto vantaggio dell’agonismo di questo nostro meraviglioso sport.” (fonte: FITAV)