L’assessore Cecchini ha ricordato come la coscienza ambientalista sulle politiche venatorie non sia stata mai esasperata in Umbria. Il cacciatore non deve essere considerato semplicemente una persona che spara, ma un soggetto che ama l’ambiente e pratica una passione. Nel corso dell’evento, inoltre, si è discusso del ruolo dell’attività venatoria per quel che riguarda la valorizzazione economica e ambientale del territorio umbro. La Fondazione UNA sta fornendo il supporto scientifico-operativo adeguato, senza dimenticare i progetti di grande coinvolgimento.
Ad esempio, 850 studenti di Forlì hanno preso parte a “La biodiversità è UNA”, mentre in Lombardia si è affermato con grande successo il progetto “Selvatici e Buoni” per la valorizzazione della carne di selvaggina. Ecco perchè la onlus ha ricordato come sia nata per rispondere alle esigenze dei territori in materia faunistica-ambientale.