Fondazione UNA – Uomo, Natura, Ambiente – è entrata ufficialmente a far parte dell’IUCN, l’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura, che ha come obiettivo quello di rafforzare il dialogo sulle migliori pratiche di conservazione dell’integrità e della diversità della natura e, al tempo stesso, dell’ambiente. Si tratta della prima realtà 100% italiana rappresentativa del mondo venatorio ad essere parte di IUCN, di cui sono già parte altre note associazioni quali WWF, Legambiente, Ispra e CNR; il Consiglio del comitato italiano è co-presieduto dal ministero dell’Ambiente e da Federparchi. Fondazione UNA – di cui Federazione Italiana della Caccia è socio fondatore – è nata con l’obiettivo di rappresentare il luogo d’incontro tra il mondo venatorio e quello ambientalista, agricolo e scientifico-accademico.
Essere integrati in un think thank di livello come quello dello IUCN rappresenta dunque il riconoscimento della caccia come attività fondamentale per la tutela della biodiversità e degli equilibri della natura: “il riconoscimento di Fondazione UNA come parte dello IUCN è inoltre un piccolo passo verso il riconoscimento del ruolo del cacciatore come Paladino del Territorio – ha dichiarato Maurizio Zipponi, Presidente di Fondazione UNA – il cacciatore, infatti, ha come compito quello di preservare gli equilibri naturali e tra le specie animali, ma non si limita a questo: contribuendo alla tutela di parchi e boschi, intervenendo a supporto delle comunità locali durante le emergenze e ponendosi in prima linea nella prevenzione o segnalazione di incendi o allagamenti il cacciatore ha dimostrato di saper andare oltre la mera attività di caccia, e di posizionarsi come vero e proprio paladino della biodiversità”.
Tra gli obiettivi di Fondazione UNA c’è proprio quello di riposizionare l’attività della caccia e la figura del cacciatore oltre lo sparo; ne sono prova i vari progetti legati alla tutela di alcune specie protette, come quello dedicato all’Orso Marsicano e gestito insieme a Federparchi per il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise; o il vasto impegno nella lotta al bracconaggio come attività non etica e non sostenibile. La Fondazione rinnova l’entusiasmo per questa opportunità e non mancherà di cogliere tutte le occasioni di confronto produttivo promosse, certa di poter fornire un punto di vista competente, equilibrato e razionale sulle soluzioni migliori da adottare in relazione alle sfide ambientali e di sviluppo che abbiamo di fronte.