Il Presidente Regionale ARCI Caccia Puglia Giuseppe De Bartolomeo in merito all’articolo pubblicato sul portale “Ilsipontino.net” nel quale si riportano affermazioni da parte del gestore dell’Oasi di Lago Salso rilasciate all’agenzia ANSA a dir poco diffamatorie, nei confronti dei cacciatori ha dichiarato: “Incredibilmente il gestore afferma che l’incendio divampato nell’Oasi di Manfredonia (FG), sarebbe stato appiccato dai cacciatori. Tale deduzione si ricava dall’affermazione secondo la quale il rogo sarebbe “doloso” e “appiccato per motivi venatori”, così come di riportato dall’agenzia ANSA. Purtroppo la litania è sempre la stessa nascondere le responsabilità vere dietro pregiudiziali ideologici dei talebani anticaccia.
L’ARCI Caccia Regionale contesta con argomenti solidi tali affermazioni e preannuncia di aver già interessato il proprio ufficio legale per tutelare i diritti dei cacciatori a qualunque associazione aderiscano e i propri tutti iscritti diffamati da tali inconsistenti falsità di cui il responsabile risponderà innanzi all’Autorità Giudiziaria. Abbiamo piena fiducia negli inquirenti e nella magistratura e ci riserviamo di costituirci contro i responsabili, quelli veri! L’associazione ARCI Caccia, prosegue il Presidente Regionale, ha rafforzato la propria azione di contrasto al bracconaggio, intensificando anche la propria attività di prevenzione degli incendi tramite i propri volontari, anche in collaborazione con i Carabinieri Forestali con i quali si è siglato un protocollo di intesa a livello nazionale.
Tanto per smascherare le fandonie e l’infondatezza delle folcloristiche accuse nonché la superficialità delle argomentazioni portate a sostegno delle parole del piromane, conclude il Presidente De Bartolomeo, si sottolinea che l’incendio è avvenuto in oasi ove la caccia è vietata e che sempre e ovunque sui territori attraversati da incendi non è e non sarà possibile esercitare la caccia per svariati anni. A chi giova il fumo? Cerchiamo e puniamo i colpevoli, il resto è misera propaganda”.