A mente fredda
Il giorno dopo, mentre cala il sipario su una lunga nottata elettorale e un’ancora più lunga ed estenuante campagna, c’è chi festeggia e chi guarda con amarezza il sorgere del sole. Per quanto riguarda noi di Firearms United – Italia e la nostra associazione federata UNARMI – Comitato Direttiva 477, non possiamo che constatare che si è avverato per l’ennesima volta dal 2015: i #legalidetentoridiarmi in #Italia hanno fatto sentire la loro voce, prendendo tutti assieme la mira con la loro arma più potente – quella del voto – e usandola in maniera coordinata per la difesa dei loro #diritti e delle loro prerogative, come mai avevano fatto prima. Il voto degli #armigeri italiani ha influito pesantemente sulle politiche del 2018, sulle regionali, sui referendum (e sulla raccolta di firme per gli stessi). Ed è il caso che la #politicaitaliana colga il segnale.
Un approccio apartitico
Ancora una volta dobbiamo sottolineare come noi avremmo fatto volentieri a meno di dare endorsement o indicazioni di voto verso qualsiasi partito, e come ci saremmo dimostrati disponibili a lavorare con QUALUNQUE partito e/o maggioranza, se non ci fossimo trovati da anni di fronte a un muro eretto da chi ha fatto della guerra alle #armilegali un pilastro ideologico della propria azione politica. Chi ci segue e supporta da più tempo ricorderà sicuramente come, nei primi tempi, il Firearms United Network avesse adottato un approccio di fatto apartitico, puntando su un’azione di carattere trasversale che mirava a costruire ponti verso tutti gli schieramenti politici per tutelare i diritti degli appassionati di #armidafuoco, #caccia e #tirosportivo in Italia e in tutt’#Europa a lungo termine e indipendentemente dal variare delle maggioranze di governo. Se quell’approccio è storia passata, lo dobbiamo solo a chi si vanta pubblicamente di “costruire ponti, non muri”, ma nella realtà ha issato delle barricate contro di noi e contro le nostre legittime obiezioni, con azioni ben documentate, già dai tempi dell’#EUGunBan, per non parlare poi di tutto ciò che è accaduto dopo, sia a livello #UE che in ambito nazionale.
Attacchi di carattere ideologico
Se i partiti dello schieramento oggi uscito sonoramente bastonato alle elezioni – senza dubbio anche grazie ai voti della nostra #comunità, evidentemente più compatta e numericamente importante di altre #minoranze che costoro considerano più rilevanti e/o degne di tutela – capiranno che la scienza (“Sicurezza e legalità”, la prima indagine scientifica sulle armi possedute legalmente dagli italiani, a cura della Sapienza Università di Roma) ha provato senza tema di smentita come la nostra sia la categoria più affidabile del Paese; che gli attacchi di carattere ideologico e l’appoggio ai movimenti #antiarmi e #anticaccia non possono che danneggiarli; e che ormai, a differenza di quanto accadeva in passato, votiamo con cognizione di causa… allora, forse, le cose potranno cambiare.
Segnali da ricevere
Se riceveremo segnali – da verificarsi poi nei fatti – da parte delle forze politiche verso cui abbiamo espresso opinioni negative, di un abbandono dell’ostilità a prescindere verso la nostra #categoria (con un impegno quantomeno a cessare la propaganda contro di noi e a non supportare o proporre più provvedimenti restrittivi, in ambito nazionale o UE), allora nessuno più di noi sarà felice di dare ai nostri follower totale libertà di coscienza e di voto in occasione delle prossime tornate elettorali, e nessuno più di noi sarà felice di contribuire alla necessaria riforma – in senso semplificatorio e ovviamente liberalizzatore – delle leggi sulle armi italiane, eccessivamente complesse e soprattutto eccessivamente restrittive per quelle che sono le capacità applicative della Pubblica Amministrazione e per quelle che sono le vere necessità di pubblica sicurezza del Paese. In caso contrario, ciò che è accaduto puntualmente in occasione nelle tornate elettorali degli ultimi cinque anni continuerà a ripetersi. La palla ora, signori politici, è nella vostra metà campo. Avete visto cosa succede a dar retta ad una categoria sociale la cui affidabilità è scientificamente comprovata, e cosa succede invece a volerne fare un capro espiatorio e una vittima di costanti soprusi per pura ideologia. Fate le vostre scelte.