La Fiocchi è una magnifica realtà industriale italiana che da 140 anni produce cartucce di ogni genere, sempre con la costante della qualità e di una quotazione accessibile: l’ingresso sul mercato delle munizioni per arma lunga rigata con finalità sportive risale a dieci anni fa, ma la produzione militare dello specifico settore ha una storia ampia e sostanziosa, quindi l’esperienza per ben figurare anche qui è una realtà assodata. Fra le diverse munizioni proposte alla clientela ci siamo orientati sul .308 Win. scegliendo, fra i diversi proiettili assemblati, quello che più ci sembra adeguato alla caccia e, insieme, al tiro di poligono. La lunghezza ridotta del bossolo, sono 51 mm, da un lato frena nei caricamenti spinti con palla pesante, dall’altro coltiva in maniera perentoria quella precisione intrinseca, emblema di questa munizione. La tipologia poi del complesso si rivela assai indicata per le armi semiautomatiche dove consente azioni leggermente più corte di quanto richiesto dal competitore più famoso, il .30-06 Sprg. che ha dalla sua la facilità a montare palle pesanti, quelle da 180 a 220 grs, che sembrano oltremodo gradite dalla maggioranza dei cinghialisti, sopportando caricamenti spinti senza andare troppo presto in sovrappressione.
La diatriba è facile da innescare, ma ce ne asteniamo proponendo solo di esaminare e valutare il concetto del rapporto fra il peso di palla e la sua velocità con il conseguente shock idrodinamico prima ancora del potere lesivo, la tendenza del proiettile a passare indenne nella ramaglia senza deviazioni apprezzabili e soprattutto senza frammentarsi. Proprio su tale questione da un po’ di tempo è balzato alla ribalta il pensiero che sconvolge convinzioni assodate: pare che i proiettili appuntiti si rivelino più adatti a tale compito di quelli ad ogiva arrotondata. Vorremmo esser lì a vedere un filmato al rallentatore per avere idee più precise: certo che se si fa mente locale all’angolo di impatto contro il fatidico ramo di una RN rispetto a quello di una SP con il conseguente scarico delle forze viene da grattarsi la pera per decidere quale sia la soluzione giusta.
La .308 Win. con palla SP da 150 grs
A questo punto apriamo la bella scatola verdone dov’è situato l’alveare in plastica che contiene le cartucce salvando l’integrità dell’ogiva discretamente rastremata e a piombo scoperto. L’ottone dei bossoli appare di qualità e senza ammaccature di lavorazione, preciso e costante l’affondamento dell’innesco, senza sbavature tutto il solco di presa per l’estrattore, netto l’angolo di spalla e ben rifilato il colletto dove la giusta crimpatura ferma in modo stabile la palla. Abbia sperimentato questa munizione su un binomio arma cartuccia di sani principi tecnici e costruttivi a cui si abbinano quotazioni a dir poco interessanti: il basculante Baikal è quasi il prototipo della funzione al minimo costo tenendo conto che alla limitatezza di raffinate soluzioni estetiche si contrappone un’esecuzione di ottimo livello per quanto attiene alla metallurgia, con acciai di alta resistenza, trattamenti termochimici di primaria levatura, lavorazioni molto precise. Chi produce armi militari sa come muoversi anche in questo ambito. L’ottica Konus ha anche lei qualche anno, come il fucile, e i suoi valori 3-12×50 continuano a dar soddisfazione così come la buona precisione degli scatti delle torrette.
Siamo in linea nel tardo pomeriggio di un giorno di inizio febbraio: le scarse condizioni di luce non inficiano le rilevazioni e i tiri per formare la rosata di tre colpi a 100 m. Iniziamo a documentare con il cronografo le velocità prese a 2 m circa dalla volata approdando a una media di 894 m/sec (2725 ft/sec) che rappresentano in termini di energia una bella sventola da 396 kgm utile per discutere con selvatici di tutto rispetto. La palla è progettata per affungarsi creando un tramite ampio e profondo, fuoriuscendo dal corpo se non incontra ossa sostanziose, e quindi per non perdere, strada facendo, parte della sua massa, se non in entità minimali.
L’impiego in semiautomatici di questa cartuccia è consigliato anche per la sua ridotta lunghezza totale che facilita il riarmo; nei fucili a ripetizione manuale o monocolpo è ugualmente caldeggiato per apprezzare al massimo quella che rappresenta la dote primaria del calibro, la precisione intrinseca. Nella nostra prova abbiamo forse peccato un attimo nella postura del viso sul calcio verticalizzando i fori: siamo comunque con tre buchi in un rettangolino di 9×28 mm, e a caccia non si dovrebbero incontrare difficoltà anche in tiri al limite della distanza canonica dei 300 m e oltre su tutti gli ungulati cacciabili nei nostri territori. In poligono quel poco di attenzione in più consente certamente di apprezzare appieno le qualità di questo notevole caricamento della Fiocchi.