È entrata in vigore lo scorso 1° novembre, la legge numero 152, del 7 ottobre 2024 che definisce, e dunque riconosce, le rievocazioni storiche quali patrimonio culturale da promuovere, incentivare e salvaguardare. La legge è l’unione delle iniziative di simile tenore dei parlamentari Virginio Caparvi e Federico Mollicone, rispettivamente di Lega e Fratelli d’Italia. La legge riconosce che le armi e gli equipaggiamenti hanno un ruolo preciso e fondamentale in queste manifestazioni perché prevede che ai partecipanti sia consentito esibire, portare e usare, con cartucce a salve, le armi fabbricate anteriormente al 1950 e le loro repliche, previa dettagliata autorizzazione dell’autorità locale di pubblica sicurezza. Allo stesso modo è consentito anche il porto di archi, balestre, spade, sciabole, armi d’asta, baionette, pugnali e stiletti.
L’azienda bresciana Davide Pedersoli produce da oltre sessantacinque anni repliche perfette di armi storiche del periodo che va dalla metà del Settecento fino al 1860, ampiamente utilizzate nelle rievocazioni storiche, appunto, e nelle manifestazioni di reenacment, nonché in numerose pellicole cinematografiche hollywoodiane e non. Non può che apprezzare questa legge che attribuisce dignità a un fenomeno così importante ed elemento qualificante per la formazione e per la crescita socio-culturale della comunità nazionale. «Le nostre repliche sono armi monocolpo ad avancarica dotate di matricola e perciò assolutamente tracciabili», spiega Pierangelo Pedersoli. «Rispondono a tutti i criteri di sicurezza perché sottoposte a verifica del Banco di prova nazionale e impiegate anche nelle gare di tiro dedicate alla categoria, in tutto il mondo. Senza contare che sono esposte anche nei musei di tutto il mondo e sono abitualmente impiegate per commemorazioni di enti o istituzioni come, in Italia, l’Arma dei carabinieri».
Le radici delle rievocazioni storiche affondano nell’antica tradizione delle feste storiche urbane, incentrate su competizioni legate alla suddivisione del territorio in contrade, ma più recentemente si è innestato un elemento di novità: il modello americano e nordeuropeo dell’historical reenactment, appunto, o del «passato vivente», imperniato sulla messa in scena di battaglie e altri eventi storici, realizzata con il massimo grado di accuratezza sia nella ricostruzione sia nell’immedesimazione da parte degli attori. Dal Palio di Siena e dalle ricostruzioni delle battaglie risorgimentali, fino alle rievocazioni della Seconda guerra mondiale, in Italia questi eventi tengono viva la memoria storica e i processi della cultura intangibile, contribuiscono alla costruzione e al mantenimento delle identità locali, innestandosi con fenomeni più moderni come il cosplaying e i giochi di ruolo, con l’influenza importante della promozione e valorizzazione turistica.
Per ora sono state censite quasi 1.500 rievocazioni storiche e la legge si propone di esaurire il censimento e di stilare un elenco-calendario, a cura del ministero della Cultura, definendo precise caratteristiche affinché le manifestazioni possano fregiarsi del logo «Rievocazione storica italiana», secondo il giudizio di una commissione scientifica di 15 membri, e ottenere anche forme di sostegno finanziario. Il ministero dell’Istruzione e del Merito si occupa di promuovere iniziative didattiche e formative, finalizzate alla conoscenza storica del patrimonio culturale nei suoi diversi aspetti. Il provvedimento contiene la delega al Governo ad adottare decreti legislativi recanti la disciplina del patrimonio culturale immateriale, in conformità alle disposizioni della Convenzione Unesco.
Nelle foto di Massimo Vallini la rievocazione delle battaglie del 1859 a Valeggio sul Mincio lo scorso 26 agosto da parte di Gruppo storico Montichiari, Vivere il Risorgimento Aps, Associazione cultura rievocazione Imperi e Carosello storico Tre leoni di Somma Lombardo.