Cani da Caccia: Le zanzare sono un potenziale pericolo per il nostro fedele cane da caccia che può incappare nella Filariosi.
In estate, si sa, siamo sopraffatti dalle zanzare che disturbano le sere all’aperto in compagnia. Anche il cane del cacciatore non rimane immune alle punture dei fastidiosi insetti. Il cane da caccia, anzi, rischia di incorrere in una malattia parassitaria: la filarosi. Ma di cosa si tratta? Cercando di entrare il meno possibile nelle congiunture tecniche, possiamo esemplificare la filarosi come una malattia che viene provocata dall’infestazione di alcuni vermi che prendono il nome di “nematodi”.
Esistono due specie di parassiti di questo tipo, “dirofilaria immitis” e “dirofilaria repens”, ma è la prima a causare i maggiori problemi.
Questi vermi, una volta formatisi, si localizzano nelle arterie polmonari o anche nelle cavità destre o nei vasi venosi del cuore, dando luogo a questa grave patologia. La filarosi, inizialmente, era diffusa nelle regioni più calde ed umide e con maggiore concentrazione di zanzare; questi insetti, infatti, sono i maggiori trasmettitori di questa malattia. Ma nel corso negli ultimi decenni il parassita si è progressivamente diffuso ed esteso in molte nazioni creando non pochi problemi.
La filaria può colpire il cane e anche altri animali come la volpe, il gatto, il furetto e il coyote. Anche l’uomo può essere contagiato, con l’insorgere di una malattia che è conosciuta come “elefantiasi”. Le affezioni che vengono trasmesse dagli animali agli esseri umani vengono chiamate “zoonosi” e vengono studiate e osservate con molta importanza a livello della profilassi della salute pubblica.
E’ ovvio che gli elementi che incidono sulla diffusione della filarosi riguardano il numero di individui infetti, la concentrazione di zanzare presenti e dal tipo di ambiente, che può facilitarne lo sviluppo in tempi più o meno brevi. Ma quali sono i segni clinici ai quali un cacciatore, ad esempio, che sta a stretto contatto con il suo fido, deve stare attento?
I cani da caccia infestati da filarie presentano all’inizio tosse, seguita da facile affaticabilità; mentre nella fase terminale i segni caratteristici sono rappresentati da difficoltà respiratorie ed insufficienza cardiaca. Per quanto riguarda la diagnosi, questa si basa sui sintomi clinici e su specifici test atti a confermare la presenza del parassita, come esami del sangue, radiografie toraciche o ecocardiografie.
I cani da caccia, colpiti dalla filarosi, solo di rado hanno un’età inferiore all’anno e per lo più superano i due anni. Agire sul parassita non è agevole. Per farlo devono esser state messe a punto tutte le terapie di supporto, per migliorare le condizioni del cane da caccia con gravi sintomatologie.
Per prima cosa, bisogna combattere con i farmaci i parassiti adulti, che sono i più pericolosi; terminata, dunque, la terapia nei loro confronti, va iniziato il trattamento contro le larve circolanti nel sangue. Nel caso in cui i parassiti adulti, oltre che nelle arterie polmonari, siano presenti anche nelle vene afferenti al cuore, in genere si agisce chirurgicamente con la loro rimozione.