La precedenza verrà data invece alla tutela dei soci e di tutti i cacciatori con una politica venatoria attiva, in particolare curando i ricorsi e alzando la voce sul prelievo dei cinghiali e sul regolamento degli ATC. Un’altra difesa necessaria è quella delle forme di caccia più “aggredite” in assoluto, vale a dire la pre-apertura alla tortora, la caccia all’allodola e quella agli acquatici, senza dimenticare beccacce e turdidi.
Il lavoro dell’Ufficio Avifauna Migratoria Nazionale sarà in questo caso determinante, visto che i dati scientici sulle rotte migratorie e sui periodi riproduttivi delle specie diventano inoppugnabili. Tornando a parlare delle iniziative concorrenti, Federcaccia Umbria ha poi chiarito: “Crediamo che i cacciatori non si lasceranno convincere da iniziative simili, che tra l’altro premiano soltanto i nuovi tesserati rispetto a chi dimostra fedeltà alla stessa associazione di cui sopra. Noi non siamo compagnie telefoniche né agenzie di telemarketing, per fortuna“.