Una precisazione importante
A seguito delle dichiarazioni per mezzo stampa del presidente del Parco regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli Lorenzo Bani, ci preme far chiarezza sul fatto che all’interno dell’emendamento in approvazione, di cui si può discutere eventualmente l’opportunità del suo inserimento all’interno della Legge finanziaria, è specificato e ribadito che non si parla di caccia, cioè di attività venatoria, né tantomeno di “caccia selvaggia”, ma di controllo e di abbattimento al di fuori dell’esercizio venatorio e soprattutto non certamente di lupo e altre specie particolarmente protette, sulle quali peraltro già da ora la Direttiva Habitat prevede specifiche deroghe al regime di massima protezione. Il provvedimento, frutto delle richieste unanimi di tutti gli assessori all’agricoltura nell’ambito della Conferenza Stato Regioni, ha l’obiettivo di porre un contenimento agli esemplari, soprattutto ungulati, che creano problemi oggettivi in ambito urbano e periurbano nelle nostre città e che costano alle casse dello Stato, degli Enti Parco e delle Regioni, milioni di euro di indennizzi anche per i risarcimenti danni degli incidenti stradali, talvolta mortali, causati da questi ungulati.
Il modello toscano
La modifica della legge poi non fa altro che riprodurre a livello Nazionale il modello Toscano, attuato da anni attraverso l’applicazione dell’art. 37 della L.R. Toscana 3/94, che prevede il coinvolgimento, oltre alle Guardie Giurate Venatorie Volontarie, dei cacciatori, cittadini in possesso di regolare porto d’armi, adeguatamente formati e pertanto deputati al pubblico servizio, quali coadiutori alle operazioni di controllo e contenimento sempre e solo, è bene ribadirlo, sotto la supervisione e l’organizzazione dei corpi di polizia locali e dei Carabinieri Forestali.
Controllo delle specie in esubero
“Quindi nessuna libera iniziativa dei cacciatori o deregulation venatoria è prevista ma solo operazioni chirurgiche di controllo delle specie in esubero, anche in ambienti periurbani, supervisionati dai corpi di polizia giudiziaria, nella massima garanzia di sicurezza e trasparenza delle operazioni per tutta la cittadinanza – dichiara il presidente di Federcaccia Toscana – Unione Cacciatori Toscani Marco Salvadori – Basta con questa becera propaganda che di fatto produce solo scontri inutili e privi di verità in una società dove in maniera strumentale ogni giorno viene criminalizzata la caccia, una attività fortemente regolamentata, riconosciuta da organismi scientifici internazionali, utile alla salvaguardia della biodiversità”. Quanto al Parco come “Zona Franca di protezione del Lupo” invitiamo il Presidente Bani ad evitare voli pindarici e fantasiosi, come già è avvenuto per la sua nota posizione sui mufloni del Giglio. L’Ente Parco, come qualsiasi altro Ente Statale, deve rispettare le norme statali e le disposizioni di legge vigenti, non certo farsi garante di estremismi animalisti alla ricerca di banali consensi (fonte: FIDC).