Un territorio che non può permettersi, per le più svariate ragioni, di sopportare la pressione da questa esercitata sulle specie arboree naturali, su molte altre specie animali e sulle coltivazioni agricole, fonte di danni che sono concreti e assai pesanti, non certo “presunti” come dichiarato da Enpa. Il mondo venatorio è ben lieto di contribuire con la propria azione a tutelare il lavoro e il reddito di migliaia di famiglie di agricoltori e risparmiare spese a tutta la collettività. Quanto ai timori che l’associazione vorrebbe instillare nei cittadini riguardo rischi e pericoli per la salute pubblica, giova ricordare che la caccia di selezione viene praticata a singolo, da un appostamento fisso, su ampi prati e spazi aperti, dopo attente osservazioni con il binocolo per “scegliere” il selvatico da prelevare e sparando un solo colpo con una carabina mirando attraverso ottiche di precisione. Il tutto, per di più, limitato a poco più di un’ora all’alba e al tramonto.
Ci sono tutte le premesse e vengono applicate tutte le cure e le attenzioni necessarie per ridurre veramente al minimo l’eventualità di rischi per eventuali escursionisti e ciclisti, soliti per altro a frequentare altre zone di quelle interessate, così come a persone impegnate in altre attività all’aria aperta. Pieno appoggio alla Regione Liguria dunque, che invece di lasciarsi trascinare in sterili e inutili polemiche ha deciso di applicare un metodo di gestione della fauna riconosciuto valido e sostenibile da tecnici e scienziati di tutto il mondo non esistendo, con buona pace degli animalisti, soluzioni “ecologiche” valide, se non nelle loro fantasie.