Lanciare invettive contro la caccia è molto facile ed è politicamente utile per sostenere la propria ideologia e ricercare voti utili minacciando referendum per l’abolizione della legge 157/92 (?) ed altre amene iniziative del genere finalizzate più a catturare consenso perlopiù’ dagli indecisi che a tutelare gli animali selvatici. Fioccano su tutti i media psico-socio tuttologi da rotocalco totalmente ignoranti (nel senso tecnico del termine ossia del tutto inconsapevoli di ciò di cui parlano) i quali denunciano a gran voce lo scempio compiuto dai cacciatori sulla fauna selvatica a danno dei lupi e di tutti quei simpatici animaletti del bosco il cui incontrollato proliferare arreca danni incalcolabili alla nostra agricoltura.
Ma questo interessa meno quando, peraltro, si riesce a comprendere. Molto meno semplice e comunque politicamente pericoloso se non scorretto è prendere le difese del cacciatore, che già di per sé è ostacolato da una burocrazia incredibile e da costi altissimi. In più ci si mettono le associazioni contro la caccia con iniziative a dir poco surreali che tradiscono, senza neppure nasconderlo tanto, l’assoluta poca dimestichezza con la materia, zoologia compresa. Infine, come se non bastasse, ci sono i sostenitori, emulatori e simpatizzanti di quest’ultime, quando non semplici cani sciolti dell’immaginario antivenatorio, che si attrezzano da soli per iniziative a sfondo demagogico che arrivano a sfociare in veri e propri reati a danno di vittime indiscriminate, non necessariamente cacciatori.
Ed è ciò che è successo recentemente a Scandicci, piccolo comune alle porte di Firenze, ancora oggi popolato di un discreto numero di cacciatori fulcro e ricco di una fervente attività associazionistica a tutela degli stessi. Infatti, vi ha sede la Sezione Federcaccia di Scandicci Lastra che si occupa della gestione, promozione e difesa dell’attività venatoria sul territorio nazionale e coadiuva le istituzioni nazionali e regionali nello sviluppo e tutela dell’attività venatoria in tutte le forme consentite dalla legge. È interesse preminente dell’associazione in questione il controllo del territorio, il monitoraggio della presenza faunistica, delle abitudini migratorie, della tutela dell’habitat delle specie autoctone e alloctone comunque inserite nel territorio e della partecipazione alla formazione dei piani di prelievo e di controllo autorizzati dalla Regione al fine di mantenere il corretto equilibrio faunistico sulle aree di competenza.
È altresì interesse e scopo primo dell’associazione la tutela dei cacciatori e della loro attività, da esercitarsi nel rispetto della normativa vigente, nonché assicurare ai soci tutti il rispetto da parte delle istituzioni della libera disciplina della caccia autorizzata nella varie forme sul territorio di Scandicci Lastra. Proprio in virtù di tale attività nelle giornate tra il 26 e il 28 luglio scorso durante un giro di ricognizione e perlustrazione nella zona di San Martino alla Palma all’incrocio tra via di Coltinuova e via S.Martino alla Palma è stato individuato a lato del piccolo altare posto all’incrocio, un cartello minatorio, apposto da ignoti recante la scritta: “sparatori estivi abbiate cura dei vostri automezzi”.
Chiaro ed evidente l’intento minatorio del gesto seppur vile perché anonimo e in dispregio dei più normali canoni di legittima manifestazione del pensiero volto a colpire vigliaccamente il cacciatore e/o comunque colui che tal può apparire, in determinate circostanze all’occhio inesperto, facendo di ogni cultore del bosco a qualsiasi titolo una potenziale vittima. Ciò ha inevitabilmente spinto Federcaccia Scandicci Lastra nella persona del suo Presidente ad inoltrare un esposto alla competente Procura di Firenze non tanto e non solo al fine della ricerca e individuazione del colpevole, di difficile esito si teme, ma anche ai fini più ampi di interessamento politico delle associazioni di categoria a livello provinciale, regionale e perché no nazionale, al fine di sensibilizzare un’opinione pubblica troppo spesso strumentalizzata su un tema di cui non si parla e non si vuole parlare, per non rivelare quanto di falso e tendenzioso vi sia nei proclami abolizionisti della caccia, che ne fanno uno slogan a soli fini politici.
Un’informazione seria e corretta sul reale valore e funzione dell’attività venatoria nel nostro Paese è la sola strada percorribile per ritrovare la vera funzione del cacciatore che è l’unico strumento di tutela e di rispetto del nostro grande patrimonio faunistico. (Giovanni Mariani – Presidente Federcaccia sezione comunale Scandicci-Lastra)