Unione Zoologica Italiana
Dall’11 al 14 settembre 2024 si sono tenuti congiuntamente a Pisa l’83° Congresso dell’Unione Zoologica Italiana e il 34° Congresso della Società Italiana di Protistologia. Nell’ambito della collaborazione in atto tra Federcaccia, Università di Pisa e Regione Toscana sono stati presentati i risultati di due lavori scientifici svolti sulla lepre italica e sulla lepre europea. Si tratta della prosecuzione di studi di monitoraggio parassitologico avviati sin dal 2017 con la partecipazione attiva di numerosi cacciatori siciliani e toscani (Grosseto), in un contesto quindi di citizen science ovvero di partecipazione attiva dei cittadini ad attività di tipo scientifico. Data l’influenza di fattori crescenti come il cambiamento climatico sulla distribuzione dei parassiti e le loro interazioni con le specie ospiti, la ricerca in corso è fondamentale per comprendere il ruolo delle infezioni parassitarie sulle dinamiche delle popolazioni di entrambe le specie di lepre. Soprattutto nel caso della lepre italica in Sicilia, dove grazie ai cacciatori-monitoratori è in atto un parallelo programma di monitoraggio delle popolazioni promosso da Federcaccia in collaborazione con la Regione Sicilia e l’Università di Palermo.
Gli studi nel dettaglio
Nelle lepri europee toscane il parassita intestinale Trichostrongylus retortaeformis risulta molto diffuso con una prevalenza del 75%, mentre è più raro il cestode del genere Andrya. Similmente nelle lepri italiche il Trichostrongylus retortaeformis risulta piuttosto diffuso nelle popolazioni siciliane, con una prevalenza del 66%, ma a differenza dello studio svolto in passato il cestode Andrya spp. non è stato più rilevato. Numerosi fattori ambientali (es. cambiamenti climatici) e le stesse attività antropiche (es. coltivazioni, incendi, ecc.) possono interferire sulle dinamiche di queste infezioni parassitarie e la ricerca è essenziale per comprendere anche le dinamiche delle popolazioni di lepre. Questi parassiti intestinali (elminti), oltre a svolgere un ruolo di spogliazione di nutrienti nei confronti dell’ospite lepre, possono volgere anche il ruolo di vettore per patogeni batterici o possono alterare i delicati equilibri nel cosiddetto microbiota intestinale (comunemente flora batterica intestinale o comunità microbica intestinale), con conseguenti gravi rischi per la salute della lepre.
Analisi genetica
L’analisi genetica del microbioma (il materiale genetico del microbiota) intestinale, unitamente all’esame dei parassiti gastrointestinali delle lepri italiche prelevate in Sicilia è stato oggetto di un secondo studio esposto al Congresso di Pisa. Si è trattato del primo studio in assoluto che ha consentito di caratterizzare il microbioma intestinale nella lepre italica e uno dei pochissimi condotti solo da pochi anni su specie del Genere Lepus. I gruppi (Phyla) microbici di gran lunga più rappresentati nella lepre italica sono risultati essere i Firmicutes (29,4%-70,0%) e i Bacteroidetes (1,9%-55,5%). Non si sono evidenziate differenze in base all’età o al sesso delle lepri, ma vi sono differenze nella composizione numerica delle comunità microbiche e nell’indice di diversità di Shannon delle medesime comunità, con valori maggiori nei giovani rispetto agli adulti. Ulteriori approfondimenti sono necessari per cercare d’indagare le interazioni tra ospite, microbiota ed elminti.
La partecipazione dei cacciatori
Si apre così un nuovo capitolo di studio che vede, tra gli altri, protagonisti i cacciatori più motivati appassionati di “caccia alla lepre” e disponibili a collaborare con il mondo scientifico. Per la loro formazione il 5 e il 6 settembre si sono tenute due ulteriori sessioni rispettivamente a Palermo e a Caltanissetta, che hanno visto la partecipazione di 130 cacciatori. I titoli dei lavori presentati:
– “Prevalence of gastrointestinal parasites in brown hare (Lepus europaeus) and italian hare (Lepus corsicanus)”, di Flavio Vallone, Martina Tenuzzo, Claudia Vannini, Gianfranca Monni, Valter Trocchi, Giorgia Romeo, Fabio Macchioni (poster).
– “Analisi del microbioma intestinale e dei parassiti gastrointestinali in Lepus corsicanus (De Winton, 1898)”, di Martina Tenuzzo, Flavio Vallone, Claudia Vannini, Valter Trocchi, Giorgia Romeo, Fabio Macchioni (comunicazione). (fonte: FIDC).