Con un cortocircuito che troviamo quanto meno singolare, riservisti e rappresentanti di quella associazione che, più per motivi ideologici che oggettivi, ha a suo tempo maggiormente osteggiato le “riserve padronali” si trovano oggi allineati sulla stessa posizione e dalle Marche, dopo analoghe esternazioni a livello nazionale di qualche giorno fa, fanno sapere ai cacciatori che “Contrordine compagni: l’Ispra ha sempre ragione!”. È quanto di fatto dichiarano in un comunicato il presidente regionale dell’Arcicaccia Marche Gabriele Sperandio e dell’Eps Domenico Patacchini, riaffermando con orgoglio la mancata sottoscrizione a livello nazionale da parte delle loro Associazioni di riferimento della lettera con cui le altre Associazioni venatorie – ma ovviamente l’attacco è sempre e solo rivolto a Federcaccia – hanno invitato gli Assessorati e Uffici caccia delle Regioni a non tenere conto della diffida animal-ambientalista sulla questione Key Concepts e l’adeguamento dei calendari venatori al Documento della Commissione europea di revisione di questi sulle date di migrazione prenuziale degli uccelli.
Una posizione non solo dovuta a difesa degli interessi dei cacciatori, ai quali verrebbero sottratte settimane di caccia senza alcun vantaggio reale per le specie in oggetto, ma quel che più conta basata su dati e ricerche – quelle che per Arcicaccia non contano nulla e sarebbero il fallimento della FIdC, salvo poi usarle ben volentieri quando servono nei ricorsi e nella stesura dei calendari – che dicono ben altro e a fronte di un comportamento da parte di ISPRA nel processo di elaborazione dei dati tutto fuorché collaborativo e aperto al confronto tecnico-scientifico con le Regioni, le Province autonome e i portatori di interessi, agendo in modo apertamente e smaccatamente di parte.
Un atteggiamento che sicuramente nuoce alla credibilità e autorevolezza che dovrebbe avere un Istituto pubblico a servizio di tutti i cittadini. Tutto questo evidentemente per Arcicaccia va benissimo e non ci resta che pensare che probabilmente ai cacciatori loro tesserati della caccia alla migratoria non interessi nulla, concentrandosi ora su fagiani e lepri di cui le riserve aderenti all’Eps sono piene. Sorvoliamo, per carità di Patria, su altri punti sollevati dall’invero abbastanza sconclusionato comunicato, forse frutto di notturni mal di pancia più che di meditate riflessioni venatorie. Ci limitiamo a sottolineare che nel furore iconoclasta contro Federcaccia e i “produttori di armi e munizionamento di ogni tipo” (un afflato pacifista? O forse i tesserati Arcicaccia da questa stagione utilizzeranno invece di doppiette e sovrapposti la macchina fotografica?) il presidente Arcicaccia delle Marche contesta anche il suo presidente nazionale Christian Maffei, che pure siede al tavolo dell’IUCN con Fondazione UNA, unica associazione italiana non dichiaratamente anticaccia in quel consesso.
Forse il presidente Maffei dovrebbe impiegare 5 minuti del suo tempo per spiegare al suo regionale come funzionano le cose negli organismi internazionali e in Europa, ma anche nei rapporti fra le Associazioni che siedono in UNA e magari un po’ di storia di quest’ultima. Sperandio pare ignorare infatti che alla nascita di Fondazione Una con Federcaccia e gli “armieri” ha partecipato Arcicaccia; il suo attuale presidente nazionale Maffei ne è vicepresidente e il suo ex presidente nazionale Osvaldo Veneziano ne ricopre, ma guarda tu, il ruolo di vicepresidente del Comitato scientifico.
Ma tutto questo, nelle Marche non lo sanno? In buona sostanza il presidente regionale Arcicaccia e il cofirmatario dell’Eps ci paiono avere le idee per lo meno confuse. Non si spiega altrimenti il motivo per cui nell’accusare Federcaccia e altri di avere stretti rapporti con le associazioni ambientaliste e di contestare l’ISPRA, Arcicaccia in compagnia di Eps sostiene e difende accesamente proprio le posizioni degli anticaccia! (fonte: Arci Caccia).