A chi come la nostra associazione ha a cuore la promozione della caccia e la costruzione di una rinnovata percezione della figura del cacciatore nel suo complesso nella società è particolarmente evidente la necessità di una maggiore unità fra le sigle associative, anche in risposta a spesso pressanti richieste in questo senso provenienti proprio dagli appassionati. Non possiamo che salutare con piacere dunque lo spirito di collaborazione che da qualche tempo sembra caratterizza le politiche venatorie dell’Arci Caccia e della Libera Caccia marchigiane. A chi fosse sfuggita, segnaliamo infatti la loro posizione condivisa in sede di audizione consiliare sul calendario della scorsa stagione 2018/19 o quanto espresso, sempre in unità di intenti, in sede di audizione consiliare sullo statuto tipo regionale.
E ancora, ultima in ordine di tempo, l’organizzazione congiunta del convegno sulla gestione faunistica a Villa Potenza in occasione della fiera Wild Nature Expo. Certo, crediamo, l’unità dovrebbe essere a maggior sostegno delle legittime richieste dei cacciatori e non, ad esempio, esprimendo come hanno fatto Arci Caccia e Libera Caccia trovandosi concordi sul divieto di utilizzo del cane da riporto in pre-apertura e sulla riduzione della caccia alla selvaggina stanziale o ritenendo inutile uno statuto volto a uniformare i regolamenti degli ATC rendendo più semplice e chiara la vita agli appassionati marchigiani. Curiosa, per così dire, anche la posizione espressa dalle due associazioni in un’altra audizione lo scorso settembre, in occasione della quale hanno votato contro la proposta di modifica alla legge regionale che consentiva di estendere l’utilizzo degli appostamenti fissi ai colombacci anche in pre apertura, così come è in altre regioni, anche confinanti.
Ecco, magari qualcosa in questo rapporto di coppia va forse ancora un attimo perfezionato. Perché non c’è dubbio che stare insieme sia una bella cosa, ma l’obiettivo comune sarebbe meglio fosse qualcosa di positivo. Non vorremmo invece che la motivazione dell’alleanza fosse solo il far dispetto a qualcun altro, senza curarsi troppo delle conseguenze per tutti i cacciatori. Non ci resta che sperare per il futuro. Intanto aspettiamo di toglierci una piccola curiosità: non sarà che per tenere in piedi questo “matrimonio” la Libera Caccia marchigiana è pronta a condividere anche la proposta di calendario venatorio 2019/20 presentata da Arci Caccia con limitazioni incomprensibilmente penalizzanti per i cacciatori marchigiani?