La sezione regionale della Lombardia della Federcaccia ha deciso di difenderlo dopo la prima ordinanza in modo da ottenere una sentenza utile per tutti i cacciatori. La stessa Regione aveva precisato tempo fa che esiste l’opzione del cacciatore-osservatore, a patto che non ci siano armi a lui intestate. La legge vieta di accedere al capanno se l’ospite è in possesso del fucile, altrimenti è libero di entrare.
Quando il capannista fu controllato, non ci fu la verifica delle armi, in particolare la loro intestazione: altra dimenticanza fu quella relativa all’accertamento di chi avesse realmente sparato. La stessa Federcaccia Lombardia ha ora invitato a trasmettere una copia di questa sentenza agli Uffici Territoriali Regionali (UTR) e ai comandi di Polizia Provinciale, visto che già da un mese sono stati elevati verbali simili nei confronti di diversi cacciatori.