Federcaccia Lombardia, nelle parole del presidente Lorenzo Bertacchi, denuncia quella che definisce una situazione kafkiana: “Viene chiesta la riduzione del numero dei cinghiali, che proliferano con rischio serio per le persone e forti danni, e poi viene contestato il numero degli abbattimenti ritenuto impropriamente eccessivo” nel Bergamasco.
“Sembra un corto circuito – afferma l’associazione, così come riportato da Ansa – da una parte continue accuse del mondo agricolo di non contenere la specie e l’Assessorato regionale che spinge per una maggiore incisività, dall’altra ora la nota di biasimo della sede bergamasca della stessa Regione per aver abbattuto troppi cinghiali (895 contro 800), la cui presenza sul territorio delle Prealpi bergamasche è in realtà ancora manifestamente eccessiva”.
Nel frattempo – si sottolinea – la specie prolifera e le stime non corrispondono alla realtà: sarebbe stato necessario aumentare gli abbattimenti come richiesto ancora alla fine di dicembre”.