Basta con gli insulti, basta con gli auguri di morte. Un cacciatore, Andrea Altea, è morto domenica durante una battuta di caccia al cinghiale in Sardegna per una drammatica fatalità. Nel porgere le più sentite condoglianze alla famiglia, il Coordinamento Nazionale Cacciatrici Federcaccia vuole condannare certi commenti pubblicati da social network. In particolare l’augurio di un “medico” pugliese: “Deve succedere più spesso”.
Sconvolge che una simile affermazione arrivi proprio da chi, per il giuramento di Ippocrate pronunciato all’inizio della sua professione, dovrebbe solo tutelare la salute umana e non certo augurare dei decessi. Sperando di conoscere l’opinione dell’Ordine dei medici e in attesa che prenda i dovuti provvedimenti, il Coordinamento Nazionale Cacciatrici Federcaccia ricorda che la pratica dell’esercizio venatorio è regolamentata da una legge dello Stato – la 157 del 1992 – e che tutti i cacciatori esercitano nel pieno rispetto di questa normativa.
Non possiamo non indignarci a fronte di simili dichiarazioni, non si può augurare la morte a un uomo o gioire di fronte a un così tragico incidente solo perché non si condivide una passione legittimamente esercitata.