Caccia ai turdidi
La mancata convalida del sequestro penale nei confronti dei cacciatori ai quali – come è noto a tutti gli appassionati calabresi – nel pomeriggio di giovedì scorso era stato contestato l’esercizio della caccia ai tordi e ancor più il contenuto del relativo decreto della Procura della Repubblica di Crotone, confermano ancora una volta quanto più volte ribadito da parte di Federcaccia Calabria circa la corretta applicabilità della nuova norma introdotta con la Legge di Bilancio a modifica dell’articolo 18 della L.157/92 anche nella nostra Regione. Federcaccia ha sin da subito e più volte rimarcato come la sentenza del TAR Calabria non potesse considerarsi fonte normativa autonoma ancorché il Consiglio di Stato ne avesse negato la sospensione cautelare degli effetti, residuando pur sempre alla Regione, nel rispetto del principio di separazione dei poteri, la rideterminazione della data di chiusura della caccia ai Turdidi con un proprio specifico provvedimento.
Procura della Repubblica
Dello stesso tenore il decreto di non convalida del sequestro con cui è stato sancito dalla Procura della Repubblica di Crotone che i cacciatori ingiustamente sanzionati non hanno commesso alcun reato, disponendo il dissequestro e l’immediata riconsegna dei mezzi di caccia. Federcaccia, che senza indugio ha fornito immediata e piena assistenza legale agli incolpevoli protagonisti della surreale vicenda, non può che esprimere soddisfazione per il suo esito. e ringraziare ancora una volta il proprio Collegio legale nelle persone degli Avvocati Alberto Bruni e Biagio Di Vece, che con le memorie prodotte hanno contribuito al raggiungimento di questo positivo risultato.
Vicenda da chiarire
Alla luce di un doveroso principio di precauzione, pur nella fondata certezza delle proprie ragioni, nell’immediatezza della notizia dell’accaduto e dei rilievi contestati dai Carabinieri Forestali, Federcaccia Calabria aveva consigliato ai cacciatori di astenersi dall’esercitare la caccia ai turdidi, sollecitando ripetutamente la Regione a intervenire per chiarire la vicenda. Ma alla luce delle motivazioni del sopravvenuto decreto con cui la Procura della Repubblica di Crotone non ha rilevato la sussistenza del reato contestato e tenuto conto che la Regione Calabria non ha assunto provvedimenti contrari alla propria comunicazione ufficiale pubblicata sul portale Agroservizi lo scorso 10 gennaio, i cui effetti restano pertanto validi giacché il Presidente del TAR Calabria ha rigettato la richiesta di sospensiva avanzata dalle associazioni ambientaliste/animaliste, resta confermato che la caccia ai turdidi può continuare a essere esercitata fino a giovedì 30 gennaio. In bocca al lupo dunque ai cacciatori calabresi per queste ultime giornate di caccia. (Ufficio Stampa Federcaccia Calabria)