L’altruismo, la disponibilità a mettersi al servizio degli altri, la voglia di aiutare concretamente chi ha bisogno, sono caratteristiche che i cacciatori hanno scritte nel loro Dna insieme a tutti quei valori della ruralità che fanno sentire forti i legami con il resto della società. Lo dimostrano da sempre, nelle realtà grandi e piccole d’Italia, sostenendo o promuovendo tante iniziative sociali. Lo hanno fatto con una partecipazione incredibile con l’emergenza Covid.
Dopo l’inizio delle ostilità in Ucraina Federcaccia ha espresso subito l’intenzione di attivarsi in modo concreto e mirato per poter dare un contributo alle popolazioni coinvolte nel conflitto, pensando in particolare ai profughi rifugiatisi nel nostro Paese. Proprio l’esperienza del Covid ha indirizzato nella scelta di non disperdere le forze in singoli atti di generosità e iniziative diverse, per quanto meritevoli, ma di concentrarsi su un unico obbiettivo. Dopo ripetuti contatti con il Dipartimento della Protezione civile e i funzionari incaricati dell’accoglienza e assistenza dei profughi, è stato individuato e condiviso un progetto specifico indirizzato ai giovani ancora in età scolare.
Nasce così l’iniziativa #StudiainPaceconFedercaccia, con la quale a settembre Federcaccia fornirà un tablet a quanti più bambini ucraini possibile, ospiti in Italia e accolti presso le strutture scolastiche italiane, per dare loro la possibilità di studiare in DAD con il Paese d’origine così come stabilito dagli accordi internazionali. Se anche tu vuoi partecipare all’iniziativa puoi farlo direttamente – o rivolgendoti alle nostre sezioni – versando il tuo contributo a:
C/C 200567 intestato a FEDERAZIONE ITALIANA DELLA CACCIA
Iban IT44U0100503309000000200567
Causale: Donazione per istruzione bambini Ucraina + nome e cognome del versante
o ragione sociale
Un piccolo gesto, che si trasformerà in un aiuto concreto a chi come sempre subisce maggiormente le conseguenze di una guerra vedendosi strappare il futuro e che potrà invece mantenere i contatti con la madrepatria e continuare i suoi studi (Ufficio Stampa Federazione Italiana della Caccia).