Una grande soddisfazione
La Federazione Italiana della Caccia dell’Emilia Romagna nel corso della sua Assemblea e Consiglio Regionale svolto lo scorso 17 dicembre, ha espresso unanime grande soddisfazione per il risultato del percorso processuale che si è concluso giovedì 5 dicembre avanti al Consiglio di Stato a Roma, senza alcuna sospensione dell’attività venatoria per la corrente stagione. Il Calendario Venatorio 2024/2025 approvato dalla Regione Emila Romagna in coerenza con le istanze della nostra Associazione, era stato impugnato da un gruppo di associazioni ambientaliste-animaliste, prima avanti al Tar, poi stante la soccombenza di quest’ultime, avanti al Consiglio di Stato. Non si può però sottacere come solo la FIdC, si sia costituita in giudizio impegnandosi per la difesa del provvedimento impugnato, affiancando così la Regione Emila Romagna, affinché al contrario degli scorsi anni l’attività venatoria non venisse snaturata nei modi e nei tempi di prelievo. Per questo dobbiamo ringraziare gli Amministratori e i tecnici regionali che hanno voluto il corrente calendario, anche rivolgendo la giusta attenzione alle nostre istanze e agli studi che abbiamo a loro sottoposto.
Piani di controllo
Ci aspettiamo che il neoeletto Presidente Regionale De Pascale ed il riconfermato Assessore all’Agricoltura e Caccia Mammi, vogliano continuare ad ascoltare la nostra Associazione, quale portatrice di interessi, ma anche di conoscenze, capacità organizzative e studi, così come è successo nel caso della stesura del vigente calendario venatorio. Purtroppo – come è stato sottolineato nel corso del Consiglio Regionale – non possiamo riscontrare collaborazione fra la Regione e il mondo venatorio nella delibera assunta poco più di un mese fa relativamente ai piani di controllo del colombaccio. In questo caso nessun confronto in merito alla volontà di adottare il predetto piano, che non risulta essere coerente con i tempi e le quantità di prelievo di questo selvatico, nel corso della stagione venatoria. Per questo rappresentiamo disappunto sul provvedimento, stante la mancata previsione di strumenti ordinari tesi al contenimento della specie, pur riconoscendo la validità dello strumento straordinario dei piani di controllo, per arginare i danni all’agricoltura.
Impegno raddoppiato
Altresì, non vi è stata la giusta collaborazione fra la Regione ed il mondo venatorio in merito alla questione PSA, in questo caso gli ATC coinvolti non hanno ricevuto sostegno adeguato rispetto dell’importante attività da loro svolta. Gli ATC e cacciatori hanno raddoppiato il proprio impegno, formandosi, qualificandosi e avviando ove possibile operazioni volte a concorrere al contenimento della diffusione della PSA nel rispetto delle regole previste, anticipando spese, mentre importanti risorse sono state rivolte ad altri attori, definiti “professional”, peraltro con un maggior carico di costi per tutta la collettività. I cacciatori della FIdC pur impegnati da subito nel cercare di preservare la cultura della forma di caccia collettiva al cinghiale e cercare un confronto con le strutture preposte, per trovare giuste soluzioni che valorizzassero le organizzazioni esistenti, non hanno trovato il giusto sostegno da parte dell’amministrazione regionale.
Cogliamo l’occasione, infine, per informare del grande successo ottenuto dal convegno organizzato dalla FIdC Regionale a Modena (un momento dei lavori nella foto a illustrazione dell’articolo), dove si è affrontato a tutto sesto il tema “Far rivivere l’appennino, Sviluppo del territorio tra animali, uomini e boschi” con illustrissimi relatori in rappresentanza del mondo scientifico. Al convegno, tenutosi lo scorso 10 dicembre sono intervenuti ISPRA, Legambiente, GAL, Ordine degli Agronomi e Forestali e le Istituzioni. Tutti i partecipanti hanno riconosciuto come l’attività venatoria sia parte essenziale e indispensabile della più complessa gestione faunistica contribuendo alla conservazione del territorio appenninico e del suo sviluppo, anche economico. La Federazione Italiana della Caccia continuerà, con costante e grande impegno, a lavorare per la salvaguardia dell’attività venatoria in un’ottica interdisciplinare, verso un futuro sempre più sostenibile. (Federcaccia Emilia Romagna – Il Presidente Stefano Merighi)