La sentenza del Consiglio di Stato
La Regione Emilia Romagna sembrerebbe pronta a recepire i contenuti della sentenza del Consiglio di Stato del 21 ottobre scorso a seguito del ricorso presentato da alcune associazioni ambientaliste, rimodulando il calendario venatorio 2022/2023 nella parte relativa alla chiusura anticipata della caccia alle specie migratrici. Il presidente regionale di Federcaccia Paolo Pini si è rivolto all’Assessore all’Agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca Alessio Mammi invitando la Regione a rimanere sulle sue posizioni e non procedere alla modifica del calendario a suo tempo deliberato.
Le scelte regionali
A sostegno di questa richiesta, Federcaccia ha sottolineato la recente pronuncia del medesimo Consiglio di Stato in relazione al calendario venatorio della Regione Toscana e della Regione Sardegna, che ha visto confermare la bontà delle scelte sostenute dalle due Regioni, e ha ricordato come il calendario venatorio della Regione Emilia Romagna in questione, non abbia ricevuto dal TAR di Bologna, di fronte al quale già era stato impugnato, alcuna censura.
Un mondo estremista
“Sono certo che la Giunta Regionale non vorrà disattendente le aspettative legittime del mondo venatorio accontentando di contro gli ingiustificati atteggiamenti di un mondo estremista contrario ad una corretta gestione del territorio e della fauna con risultati impattanti sull’ambiente e sull’agricoltura che sono sotto l’occhio di tutti” ha concluso il presidente regionale Pini, dando la disponibilità della Federazione a fornire agli Uffici regionali ogni dato tecnico in nostro possesso utile a sostenere la posizione sopra riportata (fonte: FIDC).